Arthur Arbesser ha le idee chiare sulla propria carriera. È presente nel calendario della Milano Fashion Week con il suo brand avendo lasciato recentemente la direzione artistica di Iceberg (Gruppo Gilmar). Lo stilista viennese risponde ad alcune domande per PambiancoTv a pochi minuti dalla sua sfilata primavera/estate 2017.
Cosa caratterizza questa collezione?
Credo sia la mia collezione più concreta, più personale, più “io”. Ci voleva un po’ di tempo per essere sicuro al 100% di quello che volevo: è uno stile estremamente grafico, ma sempre elegante, spero di infondere un po’ di classe in tutto ciò che faccio. Molto preziosi i materiali, tante collaborazioni: Silhouette per gli occhiali, Svarowski per i cristalli, Ilenia Corti per i gioielli. L’ispirazione deriva anche dalla location in cui siamo: le Cavallerizze Asburgiche del Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci (ripensate dall’architetto Luca Cipelletti, ndr), un posto legato al militare. Ci sono un sacco di colli alla marinara simili a quelli indossati 150 anni fa, uniformi, divise in colori molto forti. Un tocco vintage mixato con il moderno: il pizzo stampato camouflage. C’è sempre ironia.
Cosa porterà con sé dell’esperienza da Iceberg?
Ho imparato un sacco di cose ed è sempre bello conoscere realtà italiane come la Gilmar in cui lavora tanta gente fantastica. Parlo delle persone dietro le macchine e le modelliste che sono incredibili.
Cosa ne pensa del fenomeno ‘see now-buy now’ adottato da alcuni luxury brand?
Per il tipo di prodotto che propongo io non vale la pena parlarne.