Guido Alfani, general manager Carbonsink & Head of Southern Europe, Climate Solutions, South Pole intervenuto al 7° Beauty Summit di Pambianco in collaborazione con Freeda, ha condiviso con la platea alcuni dati sull’impatto climatico di un prodotto lungo la filiera ed ha mostrato come l’approvvigionamento delle materie prime e la fase di utilizzo del prodotto stesso siano quelle a impatto maggiore, rispettivamente per il 30% e il 59% del totale. Inoltre, il manager ha sottolineato l’importanza di agire in maniera trasparente e misurabile nel ridurre e compensare il proprio impatto ambientale per poter trasformare l’investimento necessario anche in una leva di business.
“Per le aziende oggi è fondamentale. E’ un trend che abbiamo visto in tanti settori – racconta Alfani – e che riteniamo possa diventare estremamente importante anche per il settore beauty. Questo perché che lo chiedono i consumatori, ma non solo. Anche stakeholders, investitori e fondi private equity oggi chiedono alle aziende di assumersi un impegno e questo è possibile coniugando il beneficio ambientale della riduzione di emissioni quindi l’azione positiva per il clima con un beneficio per i brand. Il valore per il brand può essere costruito attraverso un percorso assolutamente solido di misurazione, riduzione delle emissioni e di compensazione anche di quelle emissioni che oggi non sono eliminabili, finanziando progetti che sono tipicamente in paesi in via di sviluppo e che oltre al beneficio per il clima hanno anche benefici su altri aspetti fondamentali e altri obiettivi di sviluppo sostenibile fondamentali come la parità di genere, l’accesso all’acqua e la salute per le popolazioni locali”.
Ma questo non è tutto. Infatti per le aziende comunicare correttamente questi tipi di progetti è diventato fondamentale. “E’ sicuramente fondamentale laddove è stato fatto un percorso solido e robusto perché l’azienda può sia dare valore alle sue azioni, ma può anche fare traino per un settore intero. Questo fenomeno lo abbiamo già visto anche in altri altri ambiti dove alcune delle principali aziende e marchi a livello internazionale hanno segnato la strada che oggi è seguita dalla gran parte delle realtà che operano e questo potrà avvenire assolutamente anche nel mondo del beauty”, conclude Alfani.