L’obiettivo è quello di incrementare la brand reputation in Europa e, per farlo, Allegri parte dall’Italia e, in particolare, da Milano, dove il brand ha aperto il primo di una serie di shop-in-shop. “La volontà è quella di riposizionarci in un gradino più elevato. Abbiamo deciso di seguire una strategia di aperture di shop-in-shop e corner ed entro il 2019 vorremmo aprirne 10 nel mondo tra Europa e America”, ha spiegato a PambiancoTv Matteo Zara, marketing & communication director di Allegri. “La prima bandierina abbiamo deciso di metterla a Milano, con una collaborazione con Excelsior, dove abbiamo aperto uno shop-in-shop da un paio di mesi che ci sta dando grosse soddisfazioni e vogliamo continuare con questa strategia”.
Lo sviluppo viene anche reso possibile dall’ingresso in azienda di due nuove figure manageriali, ovvero Young-Jin Lee in qualità di direttore generale, e Patrizio D’Alessandro come business development director. “I nuovi arrivi in azienda – ha continuato il manager – stanno puntando sullo sviluppo del mercato europeo. Stiamo trovando nuovi distributori per potenziarlo e vogliamo anche ritornare in America dove eravamo uno dei marchi leader per quanto riguarda i capispalla maschili”. Oltre all’Italia, primo mercato per il brand, Allegri è molto forte in Asia, in particolare tra Corea e Cina, dove conta 13 boutique monomarca all’interno dei migliori department store.
“La novità più grande è il colore – racconta il manager a proposito della collezione presentata a Pitti Uomo 94 – Allegri è sempre stato un marchio dedicato al tono su tono, al nero, ai colori naturali, mentre per questa edizione abbiamo dato vita a una collezione coloratissima e che fa l’occhiolino anche al mondo dell’active, in termini di costruzioni e di tessuti. In generale, con tutte le nuove proposte, vogliamo colpire un pubblico più giovane, il 25enne che veste anche capi molto sofisticati, eleganti ma in maniera innovativa”.