Saranno i big spender cinesi a far ripartire lo shopping tax free in Europa e in Italia, una volta venute meno le restrizioni sui viaggi internazionali. A tracciare questa stima ai microfoni del Pambianco Fashion Summit 2020 è Sara Bernabè, general manager Italy di Planet, che ha ricordato come ai turisti dall’Ex Celeste Impero faccia capo una fetta importante dello shopping esentasse in Italia. “Nel 2020 – ha spiegato Bernabè – l’Italia ha ovviamente registrato, al pari delle altre mete europee, il crollo dello shopping legato ai flussi turistici internazionali. In risposta all’emergenza sanitaria a febbraio il nostro Paese ha bloccato gli arrivi provenienti dalla Cina e di gran parte degli spostamenti”.
I turisti cinesi si confermano i principali clienti internazionali dei marchi italiani del lusso: rappresentano il 36% del mercato Tfs (Tax Free Shopping) nazionale. Nel 2019 la loro spesa è aumentata del 10%, con scontrino medio di 1.129 euro.
“La Cina – ha continuato Bernabè – ha registrato una contrazione del Pil nel Q1 del 2020. Dalla riapertura degli store, però, le transazioni hanno continuato a crescere, mostrando anche un valore medio più elevato. A questo hanno contribuito sia il revenge shopping sia le misure del governo cinese per implementare i consumi domestici. Si pensi che, dall’1 al 7 ottobre, la Golden Week cinese, entro i confini del Gigante asiatico si sono contati 425 milioni di viaggi e circa 46 miliardi di dollari di shopping”. A fare da termometro rispetto all’appeal degli acquisti esentasse è l’isola di Hainan, all’estremità meridionale del Paese, famosa per il clima tropicale e le località balneari, nonché come meta asiatica di shopping tax free. “Qui – ha concluso Bernabè – dal 1° al 19 luglio gli acquisti tax free hanno toccato quota 1,46 miliardi di dollari. Appena possibile, crediamo che i big spender cinesi torneranno a scegliere anche l’Europa. Tra il divario di prezzi del lusso e la possibilità di rimborsi tax free, il risparmio dei cinesi nel Vecchio Continente è del 35% circa”.