In Italia oggi l’e-commerce nel settore del vino pesa circa il 4%, un valore superiore a Spagna e Germania, ma inferiore a Francia e Uk. Dopo una consistente crescita durante la pandemia, nel post Covid il mercato si è assestato. Lo conferma Francesco Giontella, general manager di Bernabei, piattaforma di e-commerce del vino, in occasione del secondo summit Pambianco – Pwc dedicato al settore wine & food. Per l’anno in corso, infatti, “non ci aspettiamo numeri in crescita come quelli del 2020 e 2021”, spiega il manager, anni in cui l’azienda aveva registrato ricavi per, rispettivamente, 26 e 32 milioni di euro, contro i 10 del 2019.
Se negli ultimi cinque anni, infatti, il tasso di penetrazione è passato da 0,5 a 4%, “credo che nei prossimi cinque anni la sua crescita si attesterà tra il 15/20%, cifra lontana dal trend del 50% degli ultimi anni. Tuttavia vogliamo concentrarci per farlo crescere, soprattutto in vista dei nuovi consumatori appartenenti alla Gen Z, che si muovono prettamente sui social”.
Tra i progetti principali di Bernabei emerge un focus sull’innovazione tecnologica. “Il servizio deve essere impeccabile, questo ci deve distinguere dagli altri canali. Il cliente si aspetta di più, che non è il mero prezzo, ma la tecnologia usata.” L’azienda garantisce infatti un servizio di consegna in giornata su Roma “che ci ha portato a ottenere un un tasso di fidelizzazione raddoppiato rispetto a un cliente che acquista in un’altra città, usando una tecnologia che consente di tracciare la consegna”.
Oltre alla tecnologia, un altro metodo per fidelizzare il cliente consiste nell’offrire un’esperienza di turismo enogastronomico: una volta raggiunta una certa spesa sulla piattaforma, il consumatore potrà visitare una cantina gratuitamente e fare una degustazione, con la possibilità aggiuntiva di acquistare diverse annate, come fatto con Banfi o Biondi Santi.
Al business online, si aggiungono poi due punti vendita diretti e una decina in franchising. Di proprietà 100% della famiglia Bernabei, l’azienda genera il 98% del proprio fatturato in Italia. Per quanto riguarda l’estero, “sappiamo che ci sono opportunità valide, ma rimane costoso. Siamo in autofinanziamento, per ora il nostro focus è sull’e-commerce nel Belpaese”.