Virtual tour e ‘quality app’. Così la Cantina San Michele Appiano guarda al futuro, puntando sull’innovazione tecnologica volta a migliorare l’esperienza interattiva dei winelovers e a raggiungere una maggiore efficienza dei processi dalla vigna alla cantina, ottimizzando la qualità dei suoi vini.
“Con il virtual tour diamo la possibilità ai nostri ospiti di visitare la cantina anche a distanza, mentre la quality app ci dà in ogni momento la possibilità di verificare lo stato delle vigne e questa valutazione si riflette poi anche nel prezzo delle uve”, spiega a Pambianco Wine&Food il winemaker Hans Terzer.
Così, la cooperativa sociale dell’Alto Adige, che conta 320 soci viticoltori su 385 ettari di superficie di coltivazione, rinnova l’impegno a innovarsi e, forte dei risultati ottenuti nel 2021, chiuso a 22,6 milioni di euro, in rialzo del 5 per cento sul 2020, fissa gli obiettivi per l’anno in corso.
“Abbiamo cominciato il 2022 alla grande, merito sicuramente di un marchio molto forte, oltre che di una qualità costante e riconosciuta – dichiara Terzer -. Sono convinto che, nonostante i problemi attuali, tra guerra e costi elevati, fino all’autunno andrà molto bene. Per la fine dell’anno sono leggermente preoccupato, vedremo come andranno le cose, in ogni caso prevediamo un aumento del fatturato tra il 5 e il 10 per cento”.
Nel frattempo, a Vinitaly la realtà altoteasina ha presentato la sua ultima release. “La nostra nuova linea – racconta il winemaker – si chiama Fallwind, come i venti responsabili di un microclima fantastico per i nostri vini, e in futuro sostituirà l’ex linea Selezione“.
Dieci i vini di Fallwind tra i bianchi e i rossi dell’Alto Adige che al meglio esprimono il suo terroir: per i bianchi Sauvignon, Chardonnay, Pinot Grigio, Riesling e, novità, l’introduzione nella selezione il Gewürztraminer prodotto da vitigno autoctono. Per i rossi Pinot Noir Rosè, Schiava e le Riserve Pinot Noir, Lagrein e Merlot Cabernet. Fuori dal coro, ma parte della selezione della Cantina San Michele Appiano, è il Pinot Bianco Schulthauser, che mantiene nome ed etichetta storica. Prodotto per la prima volta nel 1982 e considerato tra i vini bianchi più importanti della cantina, questo Pinot Bianco è ottenuto dai vigneti dell’omonima zona sopra Castel Moos ad Appiano Monte, tra i 540 e i 620 metri di altezza.