Paola d’ordine: fare la differenza. Con questa frase, detta dal Cavalier Mario Boselli, si è aperta la conferenza stampa della nomina dei nuovi vertici di Camera Nazionale della Moda Italiana. Da cui emerge un nuovo corso, e una squadra unita al punto da permettersi il lancio di un ultimatum ai due grandi assenti, Armani e Dolce e Gabbana. Dopo la riunione di lunedì, presso la sede di via Gerolamo Morone 6, del nuovo Consiglio Direttivo di Cnmi eletto dall’assemblea dei soci il 17 aprile scorso, il presidente Boselli ieri ha presentato ufficialmente la nuova squadra, un vero e proprio “parterre de rois” formato da tre vicepresidenti (Diego Della Valle – Tod’s, Angela Missoni – Missoni; Gildo Zegna – Ermenegildo Zegna) e un vice vicario (Patrizio Bertelli – Prada). Giovanna Gentile Ferragamo (Salvatore Ferragamo), e Stefano Sassi (Valentino Fashion Group), sono stati eletti consiglieri delegati mentre nomi come Lavinia Biagiotti Cigna (Biagiotti Group), Carlo Capasa (Costume National), Patrizio di Marco (Guccio Gucci) e Renzo Rosso (Otb), sono alcuni degli undici che fanno parte del Consiglio Direttivo e che saranno impegnati nelle otto commissioni istituite per il rilancio della fashion week meneghina. “L’obiettivo del nuovo corso di Cnmi – ha commentato Bertelli – è quello di rivitalizzare la piazza di Milano”. “Ad oggi – ha aggiunto Sassi – la Camera è l’organizzazione più rappresentativa della moda. Il primo risultato, forse anche quello più importante, è stato essere riusciti a mettere intorno ad un tavolo, per la prima volta, tutti i big del settore”. Tema caldo della conferenza, la questione dei calendari con un punto fermo: “Non dobbiamo adattarci noi al calendario degli altri. La nostra settimana, una volta stabilita, sarà fissa: sei giorni per la donna e quattro per l’uomo”, ha detto il patron di Prada. “Tra le novità ci sarà una maggiore valorizzazione dei giovani, le cui sfilate verranno spalmate durante tutta la settimana e non soltanto concentrate negli ultimi giorni come di consueto”. “Se Milano è decaduta – ha aggiuntoBoselli – è stato un po per l’egoismo di tutti, ma la squadra che abbiamo messo a punto ci rende in grado di competere con le altre città della moda nostre concorrenti”. Per Zegna la carta vincente per vincere sull’estero è “dialogare e fare sistema valorizzando tutta la filiera”. A proposito della rimodulazione, verso l’alto, delle quote associative, che moltiplicherà il budget della Camera a partire dal prossimo anno, Boselli tiene a precisare: “Vogliamo promuovere le Pmi. Potranno diventare nostre socie anche piccole realtà, purchè abbiano un prodotto eccellente. La ripartizione delle quote, in proporzione ai fatturati delle diverse aziende, prevede un minimo di 5mila euro fino a 250mila”. E la ricerca di un amministratore delegato, affidata ad una società di head hunting e al cui arrivo sarà eliminato il comitato di presidenza, va avanti. “Lo cercheremo anche all’estero, se necessario, ma una cosa è certa, sarà italiano e non necessariamente proveniente dal mondo della moda”, dicono dalla Cnmi. Quella presentata oggi è una governance forte e unita che ha messo in gioco di persona i big del settore, ma tra i grandi assenti ci sono ancora Dolce e Gabbana e Armani, più volte sollecitati ad associarsi, “che sono stati sempre e comunque inseriti nel calendario”, ha concluso Boselli. Sul trattamento di favore a chi resta fuori dall’associazione è stato anche più deciso Bertelli, il quale ha parlato di “situazione ambigue” che vanno risolte: ”È prassi – ha concluso – ma non è corretto”.