Per Hogan non è ancora tempo di camminare da solo. Diego Della Valle ha raffreddato i rumors circolati nei mesi scorsi sullo spin-off del marchio, che fa parte di Tod’s Group insieme con Fay e Roger Vivier. L’indiscrezione, che citava quanto detto dal presidente del gruppo nel corso di un investor day, era stata interpretata come parte di un progetto mirato a una migliore valorizzazione del brand.
“Non abbiamo mai parlato di spin-off – ha detto Della Valle a margine del convegno di Pambianco ‘Back to Italy’ – ma abbiamo detto che Hogan, oltre a essere un marchio con grandi potenzialità di crescita, arriverà un giorno che, per le dimensioni, non avrà più bisogno della mamma, ma andrà avanti da solo. Oggi, concentriamoci sul lavoro da fare; di spin-off se ne parla tra qualche anno”.
Nel frattempo, i risultati dei nove mesi 2014 del gruppo, usciti mercoledì 12 novembre, segnalano che a trainare i conti è Roger Vivier, con 93,3 milioni di euro in aumento del 12,2% a cambi correnti (+15,1% a cambi costanti), mentre sono in calo Hogan, a 171,5 milioni in calo dell’1,8% a cambi correnti (-1,6% a cambi costanti) e Fay, a 44,3 milioni in calo del -2,4% a cambi correnti e costanti. Complessivamente, nei nove mesi i ricavi sono stati di 741 milioni, -1,5% rispetto allo stesso periodo del 2013 a cambi correnti (-0,1% a cambi costanti), mentre l’ebitda si attesta a 156,4 milioni, pari al 21,1% dei ricavi.
Della Valle ha parlato anche del tema del reshoring affrontato durante il convegno Pambianco, sottolineando che, per quelle aziende che non hanno la possibilità di restare in Italia, bisognerebbe creare le condizioni per poter tornare a casa, come la detassazione per chi fa made in Italy al 100% (Tod’s Group produce Roger Vivier e Tod’s al 100% in Italia e Hogan al 60%). C’è dunque bisogno di “iniziative che possano in tempi rapidi far ripartire la macchina produttiva della piccole medie e imprese che oggi soffrono – ha detto Della Valle – e che compongono l’ossatura dell’industria italiana”.