La posizione all’interno del Padiglione Centrale della Fortezza da Basso non è mutata, così come il know how nella realizzazione di capispalla e indumenti riconoscibili per innovazione e ricerca stilistica. A cambiare però è il nome, non più People of Shibuya ma, per la prima volta, semplicemente People.
“Il rebrand era nell’aria. Siamo partiti sei anni fa dal Giappone, da Tokyo, da Shibuya e ci siamo ritrovati in un palcoscenico mondiale, oggi crediamo che non ci siano più barriere, che il nostro cliente sia un globe-trotter, un viaggiatore, che ami la libertà e quindi ‘of Shibuya’ in questo momento, così come in futuro, non è più un plus ma limitante dato che guardiamo a tutto il mondo, sia ad Oriente che ad Occidente”. Con queste parole Angelo Loffredo, Direttore Commerciale e Art Director di People, spiega a PambiancoTV il cambio di rotta.
Il manager comunica un aumento a doppia cifra che ha portato il fatturato 2022 a 12 milioni: “La previsione per il 2023 è arrivare a 15 milioni. Il rebranding ci dà la possibilità rispetto a prima di avere accesso a mercati asiatici come la Corea, la Cina e il Giappone stesso con cui prima avevamo difficoltà”.
All’interno dello stand è presente non solo la collezione maschile autunno/inverno 2023-24 ma anche quella femminile: “Abbiamo scelto di esporre anche le proposte donna perché sono davvero innovative e differenti dal passato, come abbiamo spiegato ai nostri amici di Pitti. Vogliamo mostrare ai clienti l’evoluzione della donne perché siamo convinti che può rappresentare il 50% del fatturato di People”, motiva Loffredo.
“Il percorso che stiamo facendo – conclude il Direttore Commerciale – è virtuoso e ci ha consentito di avvicinarci ad aziende leader del mercato, siamo convinti che People debba andare sempre più in questa direzione. Dall’autunno/inverno 2023-24 ci sono tessuti nuovi, collaborazioni con Goretex per i finissaggi e Loro Piana nonché altri produttori di lana italiani. Ciò ci spinge ulteriormente a fare quel salto di qualità che forse prima mancava e ora siamo in grado di fare”.