Erika Cavallini fa un’incursione nel settore del design. L’occasione è arrivata in concomitanza con l’apertura del nuovo store milanese in via Spiga avvenuta lo scorso dicembre, 130mq nel cuore del Quadrilatero. “Ho legato il mio stile, il mio sentire, il mio interpretare la moda all’interior design. Ho realizzato a quattro mani con uno studio di architettura di Modena il nuovo negozio, è stato il mio primo esperimento e ha ricevuto recensioni molto positive”, dichiara a PambiancoTV la designer nel backstage della sfilata autunno/inverno 2018-19 dell’omonimo marchio di proprietà di Abraham Industries.
La stilista esclude (per il momento) la possibilità di lanciare una linea home, ma ammette: “È un nuovo percorso”. Del resto, si tratta di un momento di svolta per il marchio. Il défilé è stato inserito per la prima volta nel calendario ufficiale di Milano Moda Donna: “Siamo sempre stati un po’ anarchici come brand, la Camera Nazionale della Moda Italiana ci ha dato questa opportunità e abbiamo scelto di fare qualcosa di più istituzionale. È stato un percorso, dalle presentazioni alle passerelle off-schedule fino alle sfilate nel calendario. Per noi è una piccola consacrazione”, spiega la creativa.
Per la collezione, la stilista ha tratto ispirazione dal suo archivio personale: “Da sempre mi porto dietro un guardaroba, sono un po’ feticista. Il mio vecchio cappotto, il mio abito da sera, come gioielli di famiglia ritrovati che porto con grande dignità e anche un po’ di superstizione”.
E, sulla passerella, hanno sfilato indossatrici di ogni età: “Le mie donne sono vere, la mia storia, la mia moda, i miei capi devono essere indossati da tutte le donne. Sulla passerella non c’erano solo modelle professioniste, c’erano amiche, giornaliste, un’attrice, due amiche di Parigi ex modelle; non è solo l’età, ma la diversità tra di loro che rende la mia collezione speciale”, conclude Cavallini.