Merano WineFestival ha celebrato la sua ventisettesima edizione e la sfida di Helmut Köcher detto The WineHunter, cacciatore e selezionatore di grandi vini, è sempre quella di individuare il meglio della produzione italiana e internazionale da esporre in una manifestazione unica nel suo genere, la prima a essere chiaramente focalizzata sul massimo livello.
Köcher ha debuttato nel 1992 con la formula dell’esposizione su invito, frutto di una selezione. “Valutiamo più di cinquemila vini l’anno”, racconta ai microfoni di Pambianco Tv Wine&Food, “e il mio compito consiste nel mantenere il livello raggiunto dal Festival”. L’edizione 2018 è stata caratterizzata da diverse novità, a cominciare dall’area The Circle per l’intrattenimento e la convivialità, proseguendo poi con lo spazio dedicato per la prima volta agli spirits, sempre seguendo la stessa logica: espone solo chi ha superato la selezione degli organizzatori.
Dopo Merano, inizierà un nuovo anno di attività fondate non solo sulla selezione per la manifestazione altoatesina, ma anche su un fitto calendario di esposizioni itineranti: si parte a gennaio da Siena, per poi arrivare a Milano, negli Usa (costa californiana), in Germania a Monaco di Baviera e in Austria a Vienna. “Poi si aggiungerà la Russia, e sto cercando di costruire qualcosa anche in Cina”, commenta il fondatore e presidente di Merano WineFestival, amministratore unico di Gourmet’s International e The WineHunter.
La sfida di Köcher è la stessa che dovrebbe affrontare il vino italiano per rafforzare le sue posizioni a livello di prestigio internazionale. “I nostri produttori – afferma – sono già protagonisti e leader, ma devono saper esprimere l’identità dell’Italia, credendo nel potenziale che ogni regione ha a disposizione, dando al mondo un’immagine del vino made in Italy di alta qualità”.