Con alle spalle un 2022 chiuso con un giro d’affari che per la prima volta ha superato i 200 milioni di euro e in crescita double digit sull’esercizio precedente, Istituto Ganassini oggi sta investendo in un nuovo hub produttivo a Settala per sostenere la propria espansione e porta avanti il suo doppio focus Cosmetics e Healthcare, con quest’ultimo che si rivolge maggiore sia al farmacista che al medico. Tra i marchi del Gruppo figurano Rilastil, Korff, Bioclin, Vidermina, Vitamindermina, Tonimer, Cum Laude e The Organic Pharmacy.
Ma il prossimo step sarà l’estero. “Ci piacerebbe aprire una filiale all’anno per il prossimo quinquennio – afferma Giuseppe Ganassini, amministratore delegato di Istituto Ganassini, intervenuto al 7° Beauty Summit di Pambianco in collaborazione con Freeda – e abbiamo interessanti progetti anche per il mercato cinese dove siamo presenti con due marchi, uno ginecologico Cum Laude e uno dermatologico Rilastil”.
La piazza cinese, soprattutto per quanto riguarda la dermocosmesi, è enorme e conta due milioni di store online, mentre di igiene intima ne esistono solo 250mila “essendo ancora un argomento tabù”, chiosa Ganassini. Nel Paese, il gruppo fattura circa dieci milioni con Rilastil, mentre prevede di chiudere il 2023 con la joint venture di Cum Laude a 5 milioni. Per un totale che rappresenta circa il 10% sul fatturato di gruppo. “Il mercato cinese è molto costoso e difficile – mette in guardia l’AD – e basato su un modello opposto rispetto a quello europeo, è un B2B, B2C, B2D. Lì, se non sei forte sul B2C, vieni ignorato dall’offline, ossia dal medico. Inoltre, serve un’ampia e veloce capacità di rifornimento di nuovi stock e ogni due o tre anni il mercato richiede delle novità”.
Diversa la situazione per i mercati di nicchia, come l’igiene intima, che al momento rappresenta una piccola quota in Cina ma è in “booming”, “una fase però destinata a durare un paio d’anni, massimo tre, prima di diventare matura – spiega Ganassini – per cui si rende necessario continuare a individuare nuovi filoni”.
Per il futuro, poiché il gruppo è molto forte nei Paesi presieduti in forma diretta, con la sola Italia che vale 60 milioni, seguita da Spagna, Uk e Francia, l’intenzione è di “creare delle società con i nostri attuali partner per favorire la crescita, aumentando così la gestione diretta dei mercati”, conclude l’AD sottolineando che sono in fase di avvio le nuove filiali in Repubblica Ceca e Polonia. “Stimiamo, senza essere troppo ambiziosi, di raggiungere i 300 milioni di euro di fatturato in cinque anni”.