Una flotta di visitatori ha marciato verso il Mipap. La kermesse del prêt-à-porter femminile, in scena a Milano dal 28 febbraio al 2 marzo, ha alzato il sipario su 170 brand che, davanti a una platea di 4.065 visitatori, hanno portato in palcoscenico le tendenze per il prossimo autunno/inverno. “Nei tre giorni di kermesse – ha spiegato Enrico Pazzali, amministratore delegato di Fiera Milano – abbiamo registrato, rispetto alla precedente edizione, un incremento di visitatori dell’8% che premia il posizionamento del salone. Si tratta di un risultato molto positivo e totalmente in linea con il trend delle fiere che hanno aperto il 2015″.
Nella rosa di nomi in mostra che – seppur legati ad un mercato di fascia medio-alta – si distinguono per un buon rapporto qualità prezzo, spuntano Maglificio Musetti, Eklè, Daniela Drei, Laurèl, Kontessa e i marchi nell’orbita del gruppo Daniela Dallavalle.
A calcare per la prima volta la pedana di Milano prêt-à-porter, c’è Maglificio Musetti, che con un occhio sempre puntato al consolidamento all’estero, dà fiducia al mercato domestico: “Vediamo con grande favore il ritorno sul mercato italiano, su cui si riprende ad investire”, ha sottolineato a PambiancoTv Fabio Pietrella, sales manager del maglificio con headquarter a Parma. “Riponiamo aspettative molto positive in questa fiera. Seppur il nostro fatturato registri un 20% in meno rispetto ai lontani ‘anni d’oro’, stiamo ottenendo grandi soddisfazioni dagli investimenti effettuati negli ultimi due anni che, siamo certi, ci porteranno a crescere del 15% quest’anno e a raddoppiare la crescita entro il 2016”.
Ottimistiche anche le previsioni di Eklè. Il marchio made in Italy con una forte vocazione internazionale debutta in Fiera Milano per rafforzarsi entro i confini nazionali e pianifica l’opening di un primo monomarca: “Siamo qui – ha affermato Birgit Mattes, sales director di Eklè – per approfondire i rapporti con i clienti italiani e per conoscere nuovi buyer esteri. Il nostro prodotto è molto giusto per il Nord Europa, mercato su cui puntiamo particolarmente, ma stiamo lavorando intensamente anche all’opening di un monomarca in Italia, entro l’anno prossimo”.
Molto forte oltre confine anche il gruppo Daniela Dallavalle che dall’estero ottiene il 90% del fatturato legato ai suoi marchi del womenswear. “I marchi donna – ha raccontato Daniela Dallavalle, designer e fondatrice del gruppo che prende il suo nome – incidono sul nostro fatturato per il 40%. Di questo il 90% è realizzato all’estero e il 10% in Italia. La nostra azienda è presente in tutto il mondo e quindi siamo orgogliosi di riportare gli stranieri qui a Milano, punto di incontro per tutti i nostri clienti, italiani e internazionali.”
Punta a Cina, Taiwan, Emirati Arabi e Stati Uniti invece Daniela Drei. Il marchio con sede a Bologna non toglie gli occhi nemmeno dalla Russia. “Nonostante la svalutazione del rublo – ha spiegato il titolare Stefano Drei – non abbiamo registrato flessioni in nessun mercato. A trainare il nostro marchio sono stati principalmente mercato di nicchia cui ci rivolgiamo e la produzione realizzata interamente in Italia”.
Porta, invece, la moda tedesca sotto i riflettori dell’Italia Panorama Moda. Lo showroom con headquarter a Milano sbarca al gate 5 di via Scarampo con Laurèl, marchio nell’orbita del gruppo Escada. ” Laurèl e Mipap – ha dichiarato ai nostri microfoni Francesco Lubrano Lobianco, numero uno di Panorama Moda – danno vita ad un buon connubio che ci permette di portare sotto l’occhio di clienti internazionali un marchio già consolidato a livello globale”. L’insegna fondata a Monaco nel 1978 e distribuita da oltre 15 anni nello Stivale da Panorama Moda, infatti, copre il 30% del turnover dello showroom di casa Lubrano. Che, tra gli altri progetti in cantiere, si accinge ad aprire il primo multimarca a Baku, in Azerbaijan.
Arriva al salone con un omaggio alla Divina Commedia, l’etichetta Kontessa che, oltre il mercato nazionale, esplora numerose piazze estere: “Nell’ultimo anno – ha affermato Simona Buti, responsabile del marchio – abbiamo avuto contatti con Spagna, Germania, Inghilterra e Giappone. In prospettiva pensiamo di affacciarci anche in mercati mediterranei come ad esempio la Turchia. E puntiamo ad un aumento del fatturato del 15%”.