Eccentrica o classica, sexy o romantica? Come sarà la moda sposa per la prossima stagione? Tutte le tendenze a Sì Sposaitalia Collezioni, la kermesse milanese dedicata al mondo del bridal che ha messo in mostra fra moda sposa, menswear e accessori 154 collezioni e 12 sfilate di 30 marchi, per un fatturato totale del settore che ha superato 210 milioni di euro (fonte Smi). “Siamo particolarmente soddisfatti di questa edizione e del clima positivo che si respirava in manifestazione”, ha dichiarato Marco Serioli, direttore Exhibitions di Fiera Milano. “I buyer (oltre 6.600, +2% rispetto al 2011) erano realmente motivati e hanno generalmente trovato il prodotto di loro interesse. Una ventata di ottimismo che, in un momento così delicato dell’economia, ci lascia intravedere segnali di ripresa del settore”. Se da una parte gli italiani cercano nel salone le linee di tendenze, con la possibilità di trovare anche le idee dei designer stranieri, dall’altra, gli esteri visitano la manifestazione alla ricerca del marchio “made in Italy”, riconosciuto oltre confine come garanzia di qualità e sinonimo di raffinatezza e classe. In molti Paesi stranieri, gli abiti per il giorno delle nozze sono addirittura tre e la sposa, a detta dei buyer, è disposta a spendere fino a 10mila euro per acquistarne uno “tutto italiano”. E i dati lo dimostrano: gli esteri di questa edizione sono stati il 28% del totale, provenienti in particolare dalla Francia con un +20%, da Hong Kong +5% e a grandissima sorpresa dalla Spagna, che ha fatto registrare un +21%. Tra le griffe presenti alla fiera spiccano per l’uomo nomi noti come Carlo Pignatelli, Luciano Soprani, Renato Balestra, Mattiolo e Archetipo. Mentre le spose più glam del 2013 saranno firmate dalle italiane Giovanna Sbiroli, Roberta Lojacono, Tosca Spose, Danilo Fedrighi, per citarne alcuni, mentre dall’estero spiccano griffe del calibro di Peter Lagner, David Fielden, Ian Stuart e Leila Hafzi. Saranno protagonisti anche i bambini che si trasformano con le creazioni studiate apposta per loro da Malip, Mikael Masbell e Suzanne Ermann. “Tutti gli espositori della scorsa edizione – continua Serioli – si sono ripresentati quest’anno. E’ un settore vivo che anche in un momento di difficoltà riesce ad esprimere comunque una grande capacità di innovazione, che in periodi come questi è particolarmente importante: quest’anno oltre alla regione Puglia, anche Sicilia e Calabria, bacini produttivi d’eccelenza del settore bridal, hanno scelto Sì Sposaitalia Collezioni come vetrina privilegiata delle loro produzioni e per supportare le aziende nello sviluppo”. In particolare in Puglia si produce quasi il 40% degli abiti da cerimonia italiani con oltre 34.000 addetti oltre a più di 4.700 imprese. Gli artigiani di eccellenza sono ormai “merce rara” cercati anche dalle grandi realtà industriali per quel tocco in più che determina la qualità dei prodotti che escono dalle loro mani. E la qualità, si sposa con l’export, e questo vale soprattutto per questa regione dove, secondo gli ultimi dati relativi al settore TAC (tessile abbigliamento calzaturiero), nel 2011 le esportazioni hanno sviluppato un valore di 649 milioni di euro con una crescita del 6,2% rispetto al 2010.