Bikkembergs torna a sfilare. Ieri durante Pitti Uomo 103 il marchio ha allestito una passerella all’interno del proprio stand in Fortezza da Basso ed ha parallelamente svelato un nuovo concept cucito sul proprio stile. “Abbiamo sempre ritenuto Pitti una piattaforma eccellente per raccontarci. Questa stagione vogliamo comunicare la rivoluzione fatta sulle licenze e il nostro nuovo concept store nato per immergere il cliente nel vero Dna del marchio. Si passa da materiali sportivi come il tartan blu all’acciaio satinato, un mix tra lo sport e il fashion, proprio come noi”, spiega a PambiancoTV il general manager Dario Predonzan.
La label espone la collezione apparel autunno/inverno 2023-34 che vede l’esordio della partnership con Factory Srl mentre le calzature sono affidate in licenza a Calzaturificio Zengarini e le borse a Principe Spa. “Abbiamo siglato questi contratti lo scorso anno per alzare il posizionamento del marchio, la collezione ha un livello qualitativo molto più alto e cerchiamo di elevare anche la distribuzione”, spiega il manager.
Bikkembergs ha chiuso il 2022 in linea con il fatturato dell’esercizio precedente nonostante Russia e Ucraina valessero il 15 per cento: “Abbiamo recuperato spostando il baricentro su altri Paesi, mantenendo i risultati del 2021. Per il 2023 prevediamo una crescita low double digit, non sarà un anno semplice visto i costi dei materiali e delle spedizioni ma restiamo positivi. I mercati su cui stiamo spingendo per ricoprire un po’ di quanto abbiamo perso in Russia e Ucraina a causa della guerra sono Medio Oriente, Benelux, Netherlands e Spagna. L’Italia resta un baricentro fondamentale per il business”, dichiara Predonzan.
La presentazione del nuovo concept è essenziale per mostrare la rinnovata immagine del marchio in virtù di possibili opening diretti, parallelamente Bikkembergs sta cercando partner per aprire in tutto il mondo attraverso la formula franchising.
Per quanto concerne la collezione, “dopo anni di abiti comodi e tute che abbiamo indossato per necessità adesso l’offerta è più formale e urbana, il concetto è questo soft tailoring che consiste nel passaggio da leisurewear a proposte più formali”, conclude il manager.