Che la parte iniziale della parola Arsenale ricordi l’ars latina è soltanto un caso, ma il legame tra il nuovo progetto retail del gruppo Basso, L’Arsenale contemporary shopping, e l’arte vuole effettivamente essere fortissimo. Partner della struttura commerciale, che aprirà i battenti il prossimo ottobre, è proprio la Triennale di Milano, dove questa mattina si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del progetto. L’istituzione culturale milanese organizzerà infatti eventi e mostre all’interno della struttura.
L’Arsenale sorgerà a Roncade, alle porte di Treviso e in prossimità di ben 4 caselli autostradali (oltre che di una delle strade statali più importanti del Veneto, la Treviso-Mare), e si estenderà su una superficie complessiva di 25.000 metri quadrati. Il suo principale obiettivo è quello di posizionare sul mercato italiano un concept unico, che non essendo situato in un centro città è fruibile da parte di una clientela variegata.
Cuori pulsanti della struttura quattro voci che mirano a rendere L’Arsenale qualcosa di diverso da un centro commerciale, una vera e propria “destination”: art&design, fashion, food, events.
All’evento sono intervenuti , tra gli altri, Mario Boselli – che ha voluto insistere sulle “tre effe del made in Italy: food, fashion e furnishing”, a suo avviso tutte rappresentate dal progetto retail del gruppo Basso – e il designer Elio Fiorucci.
Ai microfoni di PambiancoTV, Paolo Sabadin, project manager de L’Arsenale, ha dichiarato: “La costruzione porta la firma di Chapman Taylor Architetti e avrà un’impronta democratica, votata al green e all’abbattimento delle barriere architettoniche. La Galleria, il punto focale de l’Arsenale, ospiterà 72 punti vendita, mentre nei corpi centrali sarà collocata l’offerta della ristorazione, anche questa attenta al made in Italy e a un food di qualità”.
Andrea Cancellato, direttore generale della Triennale di Milano, si è detto entusiasta della partnership, “un’ottima occasione per far conoscere il design italiano nel mondo. Commercio e arte sono state sempre viste come due aree separate, ma in presenza di partner qualificati bisogna andare oltre e cogliere le sfide”.