Lungarno Collection, la compagnia di gestione alberghiera di proprietà della famiglia Ferragamo, inizia in questi giorni la sua terza fase. “Vorremmo passare da Lungarno Collection ad un ‘Potrait Hotels and Resort’ – esordisce il CEO Valeriano Antonioli in occasione del primo Pambianco Hotellerie Summit tenutosi lo scorso mercoledì 8 marzo a Palazzo Mezzanotte – dove Portrait diventa il nostro brand di punta, che vorremmo continuare a far crescere in varie destinazioni”.
Intanto i risultati dello scorso anno fanno presagire un andamento positivo. Secondo le stime il 2022 si è concluso con ricavi oltre i 40 milioni di fatturato, contro i 14 milioni del 2021, “raggiungendo una crescita dell’ebitda di quasi il 50% rispetto al 2019”.
Per il Portrait di Milano il nuovo anno si prospetta positivo: “Credo che chiuderemo il primo trimestre sopra le aspettative. Ci rendiamo conto che la storia è lunga e il progetto è ancora un ‘work in progress’, però intanto abbiamo già aperto due ristoranti, il 10_11 (Ten Eleven) e il Beefbar. Arriverà anche un nuovo bar-ristorante tra poche settimane e un ristorante gastronomico verso l’autunno, poi una Spa, la palestra e un rooftop”.
Nonostante le strutture siano di proprietà della famiglia Ferragamo, il nome scelto è Portrait. “Moda e hotellerie viaggiano a due velocità diverse”, sostiene il CEO. “Il mondo della moda cambia ogni sei mesi, le collezioni devono tenere il passo, invece nel settore dell’hotellerie i tempi, se le cose vanno bene, sono più lunghi, toccano i venti anni. In caso si dovesse associare moda e albergo bisognerebbe cambiare tende e uniformi ogni sei mesi, facendo diventare immenso il capitale da investire per far si che un albergo rappresenti il mondo della moda. Credo che nessuno lo abbia fatto fino ad oggi. Armani Hotel, ad esempio, riflette il marchio Armani Casa, mentre Bulgari fa riferimento ai gioielli, settori che ‘durano nel tempo’”.
Riguardo ad aperture all’estero “prima vogliamo crescere ancora in Italia – continua Antonioli – ma se dovesse capitare la giusta opportunità nelle principali città europee ci penseremo. Londra è ancora il principale hub internazionale europeo, dove anche i mercati in crescita vogliono essere protagonisti”.
“L’Italia è una Repubblica fondata sulla bellezza”, conclude il CEO. “Così potrebbe decretare il primo articolo della Costituzione. Il nostro Paese dovrebbe creare protocolli di educazione e formazione per infondere la consapevolezza della propria bellezza e in parallelo creare un piano di comunicazione in modo che tutti gli studenti, italiani o stranieri, imparino a trasmettere la nostra bellezza non solo in italiano, ma anche in inglese”.
“Credo che l’Italia abbia l’opportunità di puntare di più sull’alta gamma e oggi manca un brand alberghiero di riferimento per il lusso, dopo la scomparsa di Ciga (Compagnia Italiana Grandi Alberghi). Nel nostro piccolo faremo di tutto per crescere e diventare uno dei brand di riferimento in Italia, puntando quest’anno a consolidare il nostro progetto Portrait su Milano e trovare, parallelamente, altre destinazioni per questo marchio”.