Micam scalda i motori per la sua 85esima edizione, che si terrà a Fiera Milano (Rho) dall’11 al 14 febbraio. Una quattro giorni dedicata alle calzature, che vanta la presenza di 1.364 aziende, di cui 603 straniere, tra cui spiccano gli esordi di brand del calibro di Docksteps, Donna Karan, Fragiacomo, Frau, Lelli Kelly, Paciotti e Zecchino D’Oro.
Tra le novità di quest’anno, anche uno spazio allestito nella Fashion Square dedicato alla lotta alla contraffazione e realizzato grazie al Museo del Vero e del Falso. “Tra gli obiettivi di Assocalzaturifici c’è la diffusione della cultura della legalità contro i fenomeni della concorrenza sleale e dei prodotti contraffatti, che penalizzano la produzione made in Italy”, spiega a PambiancoTv Annarita Pilotti, presidente dell’associazione dei calzaturieri. Da qui, la decisione di sensibilizzare buyer ed espositori tramite una mostra dal titolo “Questa non è una sòla – Scarpe tra fake e rarità”. A livello nazionale, ha continuato l’imprenditrice, “il valore del mercato interno del falso genera un ‘fatturato’ di 6 miliardi l’anno e il danno economico per le industrie calzaturiere è stimato tra 190 e 240 milioni di euro”.
Tra le ulteriori novità previste per questa edizione di Micam, la Fun Square per immergersi in scenari virtuali grazie all’Oculus Rift, le aree dedicate agli Emerging Designer, alle calzature in taglie mini e il coinvolgimento della città di Milano grazie a un’installazione realizzata con Elle e Very Elle: 30 sagome giganti di calzature made in Italy verranno infatti appese lungo via Fiori Chiari.
Non è previsto, invece, il consueto taglio del nastro alla presenza delle Istituzioni. “La politica in questo momento è incerta, ma mi auguro che le belle parole che sono il fulcro di questa campagna elettorale non rimangano solo tali”, conclude Pilotti.
La conferenza stampa di presentazione della kermesse, tenutasi ieri a Milano, è stata anche l’occasione per diramare i dati del comparto relativi ai primi dieci mesi del 2017. Il quadro congiunturale mostra segni moderatamente positivi in tutti i principali indicatori, anche se ancora improntati a cautela e stabilità. A sostenere il settore é ancora una volta l’export che, secondo le cifre ufficiali Istat relative ai primi 10 mesi dell’anno, evidenzia incrementi del 3,3% in valore e dell’1,3% in quantità rispetto all’analogo periodo del 2016. Lontana, peró, la ripresa già rilevata in altri settori produttivi nazionali. Infatti, nonostante la produzione abbia registrato progressioni sia in valore (+2,6% a 7,7 miliardi di euro) che in volume (+1% a 187,6 milioni di paia), permangono alcune criticità tra cui il calo sia del numero di calzaturifici attivi che degli addetti diretti, e la stasi dei consumi interni.
“Speriamo di tornare a vedere la luce già nel 2018: la qualità italiana viene sempre più apprezzata nel mondo, ma se l’export è il vero traino delle aziende purtroppo il consumo delle famiglie italiane è ancora stagnante, se non in lieve calo (-0,4 per cento)”, spiega a PambiancoTv Tommaso Cancellara, direttore di Assocalzaturifici. “A livello geografico, tra le migliori perfomance all’estero segnalo quelle di Svizzera, Cina e Russia, mentre Giappone, Kazakistan, area Csi ed Ucraina soffrono. L’andamento degli Stati Uniti, invece, è stato a doppia velocità, con una variazione positiva in quantità ma negativa in valore”.