Il menswear di Moschino è tornato a Milano. Jeremy Scott, direttore creativo del brand di proprietà di Aeffe, ha presentato la collezione maschile autunno/inverno 2017-18 insieme alla pre-fall femminile 2017 decorando lo storico Palazzo Litta con schermi televisivi, display digitali, cavi elettrici, luci a neon intermittenti in contrasto con i dipinti classici e gli stucchi dorati dell’edificio.
“Per questa collezione mi sono ispirato al Rinascimento italiano che ho rivisitato con delle pennellate di vernice nera, ho scelto degli elementi tipicamente italiani, quasi religiosi, e quindi ho preferito svelarli in casa”, spiega a PambiancoNews il designer americano che aveva precedentemente sfilato con le collezioni uomo a Londra, Los Angeles e Firenze.
“Le stampe con le navicelle spaziali sono come affreschi futuristici, i robot lottano nell’universo proprio come accadeva negli antichi affreschi italiani, dove, ovviamente non si trattava di robot ma di figure divine e creature mitologiche”, continua Scott che ha scelto di sovrapporre i cavi dei paracadute a molti outfit creando ruches e decori su abiti e completi. “Ho mixato questi elementi a uno stile militare caratterizzato da stampe a fiori. Voglio trovare la bellezza anche in tempi duri in cui c’è chi si sente rifiutato o dimenticato. Il messaggio di questa collezione è proprio questo: lotta per la bellezza, lotta per ciò in cui credi, lotta per l’arte. È tempo di alzarci e dire ‘no’ quando non siamo d’accordo con ciò che accade” sprona lo stilista attorniato dalle celebrity che da sempre apprezzano le sue creazioni: Paris Hilton, Sofia Richie e i rapper Marracash e Fedez, solo per citarne alcuni.
Scott parla anche di un argomento caldo al di là dell’Atlantico, su cui è stato particolarmente coinvolto: le sue posizioni verso il neo presidente Usa Donald Trump, e la possibilità di vestire la nuova First Lady americana. “Non ha mai indossato un mio abito finora – conclude – e non ho alcun problema personale verso Melania Trump, ma ho un problema con suo marito, con la sua amministrazione, non condivido le loro politiche”.