Anche N°21 torna in pista. Come Gucci e Salvatore Ferragamo, il marchio fondato dieci anni fa da Alessandro Dell’Acqua mette da parte la passerella co-ed e rientra nel calendario di gennaio di Milano Moda Uomo: “È giusto sostenere il sistema moda Italia, agli appuntamenti importanti bisogna esserci, quindi quest’anno ho deciso di tornare a sfilare”, spiega a PambiancoTV il direttore creativo.
“In questi 10 anni, la moda è mutata completamente, con l’avvento dei social media diventa tutto vecchio in pochissimo tempo; sono stati 10 anni molto interessanti, velocissimi, sembra ieri che iniziavo con N°21 quasi per gioco, una scommessa dopo aver perso il mio marchio. A partire da una piccola collezione è poi nato un successo e oggi andiamo avanti sperando di continuare bene”, racconta Dell’Acqua. Proprio per venire incontro alle nuove dinamiche commerciali, qualche stagione fa N°21 ha introdotto ‘Trasitional’, collezione che viene distribuita nei diversi canali di vendita ancora prima delle pre-collezioni, cioè quelle che a loro volta solitamente precedono le proposte di sfilata di circa tre mesi. “Il progetto Transitional sta andando bene perché arriva prima nei negozi, e i clienti hanno bisogno di avere subito sugli scaffali la merce. Non è né invernale né estiva, e sta funzionando”, testimonia lo stilista partenopeo.
Sulla passerella maschile A/I 2020-21, nell’headquarter di via Archimede, N°21 inserisce indumenti gender fluid: “Ci sono proposte certamente unisex: trovo giusto che alcuni capi possano essere indossati sia dall’uomo sia dalla donna senza cadere nel travestitismo. Presentiamo maglie in cashmere totalmente classiche che hanno però la schiena completamente scoperta, possono essere molto erotiche per l’uomo e sexy per la donna”, specifica il designer.
Un nuovo erotismo naturale, ma molto poco voyeristico e non ammiccante declinato anche attraverso t-shirt oversize in pizzo, camicie con dettagli traforati lavorati al laser, pantaloni e giacche classiche, trench logati, camicie in popeline con il colletto a cravatta che si annoda come un fiocco, copricapi a cloche e stivali in pelle nera.
Sulle strategie future, “non faccio mai progetti – ammette Dell’Acqua -. Dopo quello che mi è successo nella vita, vivo alla giornata”.