Paul&Shark sceglie la 93esima edizione di Pitti Uomo per tornare a far parte della kermesse fiorentina e lo fa presentando non solo la collezione autunno/inverno 2018-19, ma anche un brand evoluto e in evoluzione. “Tre anni fa avevamo scelto di non partecipare più a Pitti perché non avevamo più gli stimoli giusti per prendere parte a questa fiera”, ha spiegato a PambiancoTv Andrea Dini, CEO del brand. “Poi questa estate l’abbiamo visitata e trovata molto interessante e così abbiamo deciso di riproporci, anche perché nel frattempo avevamo rivoluzionato la nostra proposta di prodotto e il nostro posizionamento di brand e pertanto ci è sembrato che fosse il palcoscenico ideale per ripresentarci al mercat0”.
“La proposta di prodotto oggi – ha continuato il manager – è esemplificativa dei nostri progetti, grande attenzione alla storia dell’azienda, al suo dna migliore, quindi riscoperta degli archivi, e grandissima ricerca tecnologica”
Il 2017 di Paul & Shark si è concluso con un fatturato di 151 milioni (+4%) e con “profondi cambiamenti strutturali”. Non solo, il marchio ha dato il via a una politica di restyling dei propri negozi, che sono circa 200 in giro per il mondo e dei quali 40 sono stati protagonisti del rinnovamento. Tra i paesi di riferimento di Paul & Shark vi è l’Italia, che rappresenta il primo mercato, contando per il 18/19% del fatturato, l’Europa, in quanto macro area, la Cina e la Russia. Il marchio ha anche iniziato la penetrazione del mercato Nord Americano che “per ora sembra molto promettente e credo che questo sia uno dei mercati più interessanti, così come lo è l’Africa, in cui abbiamo aperto, oltre ai negozi nella parte che si affaccia sul mediterraneo, il primo negozio in Angola, a Luanda, e i risultati sono decisamente sopra le aspettative”, ha concluso il manager.