Al via il nuovo corso di Piacenza Cashmere. A raccontare il progetto è Vasiliy Piacenza, ottava generazione della famiglia alla guida della storica azienda tessile biellese. “È nata una divisione Apparel – spiega il brand manager seduto nel nuovo showroom milanese di via Tortona- che creerà collezioni e accessori destinati a un gentleman contemporaneo, con un fit più asciutto rispetto a quello delle origini, e con gli speciali accostamenti tra materiali diversi”.
Nasce così una linea più giovane di maglieria, capispalla e pantaloni, ma sempre realizzata con filati, tessuti e motivi tratti dall’archivio storico, oggi reinterpretati in chiave moderna, con lavorazioni jacquard a scacchi, righe e decorazione geometriche. Una caratteristica di quest’anno, inoltre, è l’utilizzo del baby llama, che si affianca a lana merinos, vicuna e, naturalmente, cashmere.
La collezione (anche per la donna) “verrà distribuita, oltre che in Italia – spiega il brand manager – con il wholesale nel nord e nell’est Europa e negli Stati Uniti. Per l’Asia, invece, pensiamo a un piano retail”. Nel frattempo l’azienda fa i conti: “Nel 2013 abbiamo avuto un incremento del 4% a livello di fatturato, con 31,5 milioni di euro – ha concluso Piacenza – e per il 2014 prevediamo un incremento del 10%, con un ebitda del 10%”.
Piacenza Cashmere guarda al futuro, dunque, ma rispetta e conserva le sue tradizioni. Basti pensare che ancora oggi utilizza i fiori del cardo (il logo del brand) essiccati e montati su un rullo, per realizzare la speciale lavorazione per fare la garzatura. Un metodo che oggi quasi non esiste più, e che tradisce le origini di una famiglia di botanici (il trisnonno di Vasiliy coltivava fiori in un giardino in provincia di Biella, oggi diventato la riserva naturale della Burcina).