È un incontro tra opposti quello tra Piquadro e Antonio Marras. La razionalità da una parte e il sogno dall’altra. “Cercavamo un modo per innovarci e avvicinarci al mondo fashion e glam, perché la borsa da uomo non è più solo un oggetto utilitaristico”, ha dichiarato il presidente e AD di PiquadroMarco Palmieri. “Per conciliare la mia filosofia con quella di Piquadro – ha commentato Marras – sono partito da una storia. Ho pensato a grandi personaggi iconici come Steve McQueen, Kafka, Bob Dylan, viaggiatori, scrittori, poeti, artisti, ad ognuno dei quali ho associato una borsa. Il mio obiettivo era avvicinare un pubblico più giovane all’universo Piquadro”. Il risultato? Una collezione unisex di una ventina di pezzi, in vendita a partire da agosto nei 90 monomarca del marchio di pelletteria e in circa 150 multimarca.
“Antonio ha portato una ventata d’aria fresca e realizzato una collezione nella quale mi ritrovo più di quanto pensassi”, ha commentato entusiasta Palmieri, che chiarisce come alla base di questa collaborazione non ci sia però un cambio di strategia a livello di posizionamento, ma la voglia di conquistare i consumatori dei Paesi emergenti. “Vogliamo continuare a seguire il nostro target che rispetto al passato si è evoluto, anche alla luce del fatto che nel mondo ci sono più di un miliardo di nuovi consumatori provenienti da Cina, India, e aree emergenti, pronti a entrare sul mercato e con una propensione al consumo diversa dalla nostra”.
I modelli della capsule, tra cui un trolley che all’occorrenza diventa uno zainetto, sono stati protagonisti sabato a Palazzo Clerici, a Milano, di una serie di installazioni, rappresentazioni dei personaggi ai quali le borse e gli accessori, tutti dall’anima high-tech, sono ispirati. Con un prezzo retail compreso tra i 600 e i 900 euro, le proposte sono realizzate in pelle e tessuti tecnici, declinati rivisitando i temi del check e del camouflage.