Portare le medie imprese della moda italiana in Cina, soprattutto quelle più in difficoltà. È questo l’obiettivo del memorandum d’intesa sottoscritto oggi a Milano tra la Camera Nazionale della Moda Italiana e la ‘China Business Coalition Shopping Center Professional Committee’, l’associazione globale no profit facente parte della Camera di Commercio Cinese che si occupa della distribuzione, gestendo gli shopping center nazionali. Come ha spiegato durante la presentazione il presidente della CNMI Mario Boselli , il consumatore cinese oggi vuole avere prodotti ben fatti ma a costi inferiori rispetto a quelli dei brand posizionati più in alto, perché “adesso mirano al ‘bello ben fatto’ superiore alla produzione cinese, ma sotto al triangolo alto della moda, quelle delle grandi griffe”.
L’accordo avrà dunque la finalità di favorire la cooperazione tra i due sistemi moda Italia e Cina, facilitando i rapporti commerciali tra i due Paesi, come ha spiegato il presidente di China Business Coalition Professional Committee Xing He Ping. Per questo motivo c’è bisogno di “promuovere la cultura dei brand per le aziende -ha detto He Ping- e formare il personale di vendita, in modo che sia adeguato per spiegare questi prodotti al consumatore cinese”.
II lavoro per costruire il ponte tra Italia con la Cina, in realtà, era già iniziato nel 2011, con la firma degli accordi prima con la ‘China Fashion Association’, poi con la ‘China National Garment Association’, che erano più mirati su moda e abbigliamento, mentre quello di oggi si concentrerà sulla distribuzione.
Intanto Mario Boselli pensa al futuro, innanzitutto perché il prossimo lunedì ci sarà il primo consiglio del vertice della CNMI appena rinnovato, “nel quale -ha annunciato il presidente- verranno decise le diverse deleghe e nel quale indicheremo le due persone che si occuperanno di questo specifico settore”, e poi perché la Camera della Moda “ha molta fiducia nei confronti del nuovo Governo Letta- ha confessato Boselli-. Ricordo, infatti, che il nuovo presidente del Consiglio è stato al mio fianco ‘in tempi non sospetti’ quando ricopriva la carica di ministro dell’Industria nel 2000, in occasione della firma a Parigi di un importante accordo con la Fédération Francaise de la couture du prèt à porter”.