“È incredibile quello che sta succedendo in Diesel. Dopo 40 anni di storia guidata da me ho dato nelle mani di Glenn questa direzione creativa, intelligentemente ha speso molto tempo nell’archivio, studiando la cultura del brand. Sta contribuendo a portando freschezza e innovazione. Diesel sta segnando un nuovo capitolo nel mondo della nostra industry e può diventare l’alternativa al mondo del lusso”. A parlare, ai microfoni di Pambianco TV, è Renzo Rosso, numero uno di Otb, incontrato appena prima dello show co-ed autunno/inverno 2022-23, il primo in presenza da quanto il timore creativo di Diesel è stato affidato a Glenn Martens.
Il bilancio consolidato di Otb, gruppo cui fanno capo Diesel, Jil Sander, Maison Margiela, Marni, Viktor&Rolf, le aziende Staff International e Brave Kid, ha evidenziando un fatturato 2021 pari a 1,53 miliardi di euro (esclusi altri ricavi non ricorrenti pari a 130 milioni di euro), in crescita del 16,2% rispetto al 2020 e in linea con il 2019. “È un momento positivo per l’azienda – spiega il manager -, abbiamo lavorato per anni per ottenere un’ossatura manageriale importante che potesse dare vita a un gruppo moderno, diverso dagli altri nel modus operandi di fare business. Altri brand potrebbero salire a bordo ma dovrebbero condividere il nostro dna. Non siamo qui solo per fare conglomerato, ci stiamo sviluppando. Anche solo con i marchi esistenti possiamo fare molto perché abbiamo brand favolosi con tanto da dire”. Il gruppo Otb punta a quotarsi nel 2024, Rosso non sa ancora su quale listino: “Ci sono tecnici che ci stanno lavorando”.
Durante il primo anno di direzione creativa di Martens, Diesel ha intrapreso un percorso di evoluzione non solo stilistica: con il 2021 il marchio ha sostanzialmente completato il processo di riqualificazione della distribuzione che è passato attraverso il taglio della parte non più in linea con la nuova strategia. “Ho tagliato 400 milioni di euro di low distribution per innalzare il brand, ci stiamo legando a clienti sempre più evoluti con una visione sul cambiamento generazionale e su come devono essere i prodotti di cui hanno bisogno i giovani”, dichiara Rosso.
Per quanto concerne i mercati strategici per Diesel il numero uno del gruppo veneto ha un piano a largo spettro: “L’America in maniera particolare è il Paese che ha finanziato di più il settore moda quindi ci sarà un grande sviluppo, ovviamente la Cina, dove tutti stiamo lavorando. In Europa siamo presenti, quindi c’è solo da rinnovare. Per il resto penso a nuovi Paesi come la Corea, il Pakistan e mercati dell’Asia. Non dimentichiamo un continente che sta arrivando: l’Africa”.
La collezione per il prossimo autunno/inverno si divide quattro capitoli: denim, utility, pop e artigianale. La maggior parte dei capi in denim fa parte di Diesel Library, il cuore centrale del brand fatto di denim più responsabile. Diesel produce nuovo filato dai suoi scarti di produzione dando vita alla linea Diesel Rehab Denim, in collaborazione con Tejidos Royo, specialisti del tessuto sostenibile. Non mancano felpe, pantaloni sportivi, carina, giacche, calzature e accessori logati per un total look che rielabora l’heritage del brand pensato per la Z Generation.
Oltre a Diesel, Martens è direttore creativo del marchio francese Y/Project e ha recentemente realizzato la collezione couture primavera/estate 2022 di Jean Paul Gaultier nelle vesti di guest designer.