Moncler va oltre i concetti tradizionali di moda e lusso. Lo conferma a PambiancoTV Remo Ruffini, presidente e amministratore delegato del gruppo Moncler, intervenuto ieri al 26° Fashion Summit Pambianco-PwC. “Quando parliamo di ‘Beyond fashion, beyond luxury’ – spiega il manager -, intendo il nuovo modo di ragionare, la nuova cultura. Una volta c’era la transazione con il consumatore, dovevi portare il cliente a comprare il prodotto. Oggi invece c’è una relazione, creare una community è fondamentale, l’approccio è completamente diverso, molto più complesso. Prima, quando c’era il client telling era facile chiamare un cliente a casa e farlo venire in negozio. Tutto ciò che sono gli stereotipi del lusso sono cambiati, una volta si voleva possedere un prodotto, oggi si vuole fare parte di una comunità. Se non sei capace di creare una comunità è molto complesso. Oltre alla moda e oltre al lusso, bisogna trovare un elemento che dia la forza al marchio, un approccio diverso da tre-cinque anni fa. Noi stiamo facendo la nostra gara, abbiamo costruito la nostra community che è fondamentale per il nostro lavoro, ma anche difficile. Noi parliamo a tutte le generazioni, il mio obiettivo è stato fin dall’inizio avere un ragazzo giovane nel negozio che dia energia alla signora, creare una community intergenerazionale”.
Moncler ha chiuso a quota +54% sul 2020 i primi nove mesi dell’anno fiscale, con un balzo del 20% rispetto al medesimo periodo del 2019 pre-pandemia. I ricavi si sono assestati a 1,17 miliardi di euro, contro i 765,1 milioni del 2020. A trainare il risultato è stata la performance del terzo trimestre, archiviato con un fatturato da 555,5 milioni di euro in crescita del 55% su base annua e del 33% rispetto allo stesso quarter di due anni fa. Le entrate del marchio ammiraglio hanno pesato per circa un miliardo su quelle complessive, in aumento del 33% sul 2020 e del 4% sul 2019.