Scott Schuman arriva alla Vip Lounge di via Montenapoleone con passo veloce e un Galaxy S7 in mano. Si intrattiene un istante con alcuni ospiti della serata e poi ordina una Diet Coke. Il più celebre fotografo di street-style contemporaneo è qui per festeggiare via Montenapoleone che, in occasione di questa fashion week, è un susseguirsi di pannelli con le sue foto. Il progetto si chiama La Passeggiata ed è stato realizzato da The Sartorialist (il blog di Schuman) insieme ad Associazione MonteNapoleone e a Samsung. “Sono 10 anni che vengo a Milano, è come una seconda casa: sono felice che chi passa da questa via possa vivere le mie immagini nella sua quotidianità, mentre passeggia”, racconta a Pambianconews Schuman.
L’idea, inizialmente, era quella di chiedere al blogger di essere lui stesso, con il suo smartphone, a filmare l’intervista. Ma Schuman, sorridendo, ha declinato. Niente di strano, considerato che i suoi scatti valgono migliaia di euro e sono richiesti dalle griffe più importanti (alla fine, il video qui sopra lo ha girato una delle ragazze della squadra di Samsung). “Non amo nemmeno Snapchat, dubito che possa veicolare contenuti di qualità”, si schernisce. “Il mio social preferito rimane sempre Instagram, è lì che si riesce a instaurare una comunicazione visiva reale”.
Schuman è consapevole che il mondo è sempre più connesso e che, ipoteticamente, tutti possono essere fotografi di street style. “Devo continuare a evolvere se voglio tenere le posizioni raggiunte: per questo, ultimamente, ho diversificato i miei lavori. Non fotografo più soltanto persone, ma tutto quello che stimola la mia sensibilità, dalle architetture ai pattern fino ai cibi, ai luoghi”. Per spiegare il suo successo (The Sartorialist ha 800mila follower su Instagram, 300mila su Facebook, 190mila su Twitter) Schuman utilizza la “regola delle tre ‘a’: artisticità, autenticità, autorevolezza. I brand vogliono lavorare con me perché le persone si fidano di quello che vedono”.
Schuman si alza, saluta e si immerge nella fiumana di persone che riempie la Lounge, tutte lì per lui. Incrociando i loro sguardi si intuisce un pensiero: “Come sarebbe bello se Schuman fotografasse anche me”.