Di lui, si può dire che sa il fatto suo: in un momento in cui errati investimenti in Germania avevano portato la famiglia Coin a dover cedere il controllo al fondo Pai, è riuscito a raddrizzare le sorti del gruppo veneto. I numeri? In soli 4 anni da un rosso di 14,6 milioni si è tornati a un utile di 44,3 milioni di euro, il fatturato invece è passato da 1,05 a 1,25 miliardi di euro? e tutto questo non in uno dei momenti migliori per l’economia, anzi. Parliamo di Stefano Beraldo, classe 1957, nato a Mestre, sposato e padre di due figlie, un passato in Gruppo Benetton, Gs Euromercato, De’ Longhi, e dal 2005 AD del Gruppo Coin. è forse il manager che ci ha insegnato che anche in Italia si può fare un progetto ambizioso nel retail e nella distribuzione? e il bello deve ancora arrivare.
Dr. Beraldo, al negozio numero 500 di OVS Industry avete deciso di cambiare?
Ebbene sì. Il negozio milanese di via Torino rappresenta l’avvio della terza fase del percorso di evoluzione di OVS Industry.
La differenza più marcata riguarda l’abbandono ? almeno in parte – del concept del loft metropolitano che ci ha portato molta fortuna negli ultimi anni, a favore di un format più contemporaneo e fashion driven, che valorizza maggiormente il contenuto moda e la qualità dei capi.
Questo è immediatamente visibile sia in termini di arredamento e di posizionamento del prodotto all’interno dello store, che per quel che riguarda le collezioni, sempre più votate alla ricerca e all’internazionalità.
Settembre è per voi ricco di novità. Dopo il nuovo format di OVS, ha debuttato ufficialmente anche il primo Upim Pop. Niente a che vedere con la vecchia Upim?
Direi che Upim Pop rappresenta prima di tutto una scommessa. Ci siamo infatti ritrovati tra le mani il difficile compito di rilanciare un marchio arcinoto, opacizzato da anni di ruggine, ancora amato, ma più per quel che ha rappresentato nel passato. Abbiamo deciso quindi di rivoluzionare tutto. L’idea è stata quella di riprodurre in Upim un’esperienza di shopping mall di città, in cui il consumatore ha modo di trovare quella che definiamo l’offerta dei “più cliccati”. L’obiettivo infatti è di portare i prodotti più popolari – per questo la desinenza “pop” – e più venduti dei segmenti merceologi più disparati.