Centottanta oggetti, tutti prodotti tra i primi del Novecento e il 1998 che raccontano l’Italia e soprattutto la vita degli italiani. Si apre il sipario sull’undicesima edizione del Triennale Design Museum, l’esposizione di viale Alemagna che fin dalla sua fondazione nel 2007 ha scelto la formula temporanea modificando annualmente ordinamento e allestimento. Quest’anno a raccontare cent’anni di storia italiana è stato chiamato lo studio Calvi e Brambilla che ha progettato un duplice andamento: da una parte il dispiegarsi della storia in modo diacronico, dall’altra lo sviluppo di cinque approfondimenti tematici: geografia, comunicazione; politica; tecnologia ed economia ed infine scena contemporanea, curate da Chiara Alessi, Maddalena Dalla Mura, Manolo de Giorgi, Raimonda Riccini, Vanni Pasca, ripercorrendo le mille storie del design italiano. Fil rouge del concept immaginato da Calvi e Brambilla è la città, metafora scelta perché la storia del design italiano è un affastellarsi interminabile di sperimentazioni, innovazioni, ripensamenti e complessità come solo il tessuto urbanosa essere. All’interno ci sono tutti gli oggetti simbolo della storia italiana, dalla Vespa alla bicicletta Graziella, dalla macchina per il caffè di Giò Ponti alla macchina da scrivere Lettera 22, la lampada Eclisse di Vico Magistretti. Da segnalare la particolare scelta dell’ingresso dell’esposizione, con lo scalone d’onore adornato di due grandi superfici specchianti in cui le persone potranno ammirare la loro immagine e il ponte che diventa spazio architettonico chiuso.
Accanto alla mostra che ripercorre gli oggetti culto di design, la Triennale di Milano ospita, come da tradizione, una serie di installazioni per il periodo del Fuorisalone, in tutto 16, che celebrano importanti ricorrenze e danno uno sguardo alle applicazioni del design del futuro. Alla sua seconda partecipazione al Fuorisalone, Sanlorenzo porta in scena l’installazione Il mare a Milano – Yachtville che rappresenta l’avvio della collaborazione con Piero Lissoni in qualità di Art Director dell’azienda. Lissoni ha curato lo scorso anno il progetto di interior per il nuovo motoryacht SX88, presentato in Triennale attraverso una scenografia liberamente ispirata all’estetica del regista Lars Von Tries nel film Dogville. All’interno dello spazio espositivo della Triennale, la sagoma dello yacht SX88 è evidenziata a terra da una grafica che lo rappresenta attraverso un’astrazione degli ambienti interni dove sono ospitati (e in questo casi presenti fisicamente) i pezzi d’arredo tra cui offi, Cassina, Knoll, Living Divani. Con la nomina di Lissoni, sottolineano da Sanlorenzo, l’azienda “punta alla creazione di nuovi possibili scenari per la progettazione nautica”.
In occasione dei 50 anni della lampada Cobra, disegnata da Elio Martinelli (Lucca, 1922 – 2004) fondatore di Martinelli Luce, l’azienda toscana presenta in Triennale una mostra monografica a lui dedicata. L’esposizione si sviluppa in tre stanze che raccontano la di Elio Martinelli, dagli esordi alla nascita della sua azienda, percorrendo tutte le fasi di crescita e di sviluppo. Si parte dalla rilettura della lampada Cobra da parte di 23 designer internazionali da Alessandro Mendini a Marc Sadler, da Paola Navone a Karim Rashid. La seconda e la terza stanza illustrano il percorso artistico, di designer ed industriale di Elio Martinelli e le collaborazioni con importanti designer tra cui Gae Aulenti che ha disegnato per Martinelli Luce il Pipistrello e la Ruspa o Sergio Asti con il Profiterolle.
Tra le installazioni presenti anche quella dedicata ai Alessandro e Francesco Mendini. La mostra Atelier Mendini. Le Architetture, a cura di Aldo Colonetti, nasce dalla volontà di Abet Laminati di rendere omaggio ai designer con i quali da quasi cinquant’anni collabora attivamente, raccogliendo 26 plastici in legno, che riproducono fedelmente altrettanti progetti, 13 disegni, fotografie e video. Spazio anche ai divani futuristici di Poltronova che porta nel giardino della Triennale una installazione composta da diversi modelli di Superonda, il modello disegnato 50 anni fa da Archizoom Associati. Era uno dei primi senza scheletro, un blocco di poliuretano tagliato in due da un’onda e allora rappresentò una sfida alle convenzioni borghesi in nome di un modo più libero di abitare. Poltronova celebra questa icona del contro-design richiamando i membri del gruppo radicale fiorentino per disegnare un nuovo abito per l’occasione. Nel giardino della Triennale sono presenti le sei edizioni prodotte in undici esemplari ciascuna per Poltronova Superonda Special: Babele decoded di Dario Bartolini, Dressing di Dario Bartolini per Lucia Bartolini, No-stop di Gilberto Corretti, Pois di Cristina Morozzi per Massimo Morozzi, Spots di Paolo Deganello e Stripes di Andrea Branzi.