Racchiudono il senso di una storia antica 2mila anni e un messaggio spirituale. Sono i gioielli di Tuum che, attraverso una tecnica di fusione a cera persa, incide nei suoi preziosi le parole di una preghiera, in latino. Fondato nel 2009 a San Giustino (Perugia) dagli imprenditori Michele Alberti e Simone Finocchi, il marchio di gioielleria prende il nome dal pronome possessivo che in latino vuol dire ‘tuo’. In una sola parola, poche lettere ma un messaggio importante, rivolto ad un target trasversale.
Presente in 850 punti vendita, tra gioiellerie e department store, il marchio made in Italy che ha archiviato il 2013 con ricavi a quota 4,3 milioni di euro, ottiene il 90% del suo fatturato nel Belpaese. Ma distribuisce in tutta Europa e muove i primi passi sul mercato a stelle e strisce. “Desideriamo andare alla conquista del mondo, ma con ponderatezza e facendo le mosse giuste”. A parlare è Michele Alberti che sottolinea: “Abbiamo dei punti vendita in Canada e da un paio di mesi abbiamo avviato un rapporto di conoscenza con un distributore di Houston, in Usa, interessato a far partire la distribuzione in Texas. Sembra si stia concretizzando anche una proposta ricevuta dalla Corea”.
A spingere l’ingresso sui mercati esteri contribuisce anche la presenza online: “Siamo un’azienda molto orientata al digitale”, prosegue Alberti. “Grazie al recente lancio dell’e-commerce, Tuum è acquistabile anche online. Inoltre siamo molto attivi sui social: la nostra pagina Facebook vanta oltre 250mila follower”.
Tra le strategie di comunicazione del marchio si inserisce anche la Tv. Reduce da una campagna su Tgcom24, ora Tuum punta alle reti Rai e La7 con uno spot che andrà in onda fino a metà dicembre. Si intitola “Tuum più di un gioiello” il nuovo video del marchio perugino e trasmette i valori del brand attraverso mani in movimento che sfoggiano i gioielli-preghiera, sulle note di una voce narrante.