Ha aperto ieri al pubblico il primo store di Urban Outfitters in Italia. Il marchio è sbarcato in forze a Milano, negli spazi di Piazza San Babila occupati fino alla scorsa estate da H&M e, ancora prima, da Fiorucci. “Siamo molto orgogliosi di arrivare in Italia partendo proprio da qui, negli spazi che hanno battezzato il successo di tanti marchi”, ha spiegato a PambiancoTv Stefan Laban, Global Head of International di Urban Outfitters dall’agosto del 2016, con un passato in Gap e Nike. “Ci piacerebbe continuare l’espansione, magari con uno store a Roma, ma per il momento non abbiamo progetti specifici”.
Il maxistore si disloca su quattro livelli per un totale di 1.300 metri quadrati: oltre al piano terra, il -1 ospita le collezioni uomo, donna e la linea lifestyle, mentre il piano superiore è dedicato all’home decor, “uno dei segmenti a maggiore crescita insieme al beauty”, con un’ampia selezione di accessori per la casa, articoli da cucina, libri, cartoleria, piante, elettronica, macchine fotografiche, musica e accessori high- tech. Per il segmento moda donna, diverse le collaborazioni con altri brand, tra cui Fila, Tommy Hilfiger, Adidas, Champion, Diadora e Calvin Klein, mentre l’abbigliamento maschile offrirà una selezione di marchi come Dickies, Rollas e Levi’s, oltre alla collezione Urban Outfitters. Abbigliamento e accessori vintage uomo e donna saranno proposti sotto l’etichetta ‘Urban Renewal’, una linea di capi vintage selezionati, provenienti da Europa e California.
“Il core business del brand è il mondo donna, e il target è tra i 18 e i 25 anni. Ma sono tutti invitati: abbiamo clienti che di anni ne hanno 80 e amano ancora i nostri prodotti”, scherza il manager tedesco. “Il concetto alla base delle nostre collaborazioni con altri brand è che il consumatore, quando fa ritorno allo store, lo trova cambiato, e può acquistare prodotti anche molto diversi da quelli della volta precedente. Qui a Milano c’è tutto, dai capi agli accessori, dalle piante all’hi-tech agli arredi”.
Già attiva, oltre che negli Stati Uniti e in Canada, anche in diversi Paesi europei, dal Belgio alla Francia, dalla Germania alla Spagna, l’insegna fa parte del gruppo omonimo, che controlla anche i brand Anthropologie, Free People, Terrain e Bhldn, per un totale di 400 store in tutto il mondo e che è quotato alla Borsa di New York. Milano rappresenta la quarta apertura del 2017 in Europa, dopo Düsseldorf, Stoccolma e Vienna avvenute a inizio anno. Il piano di espansione del brand in Europa continuerà nel 2018: a febbraio è atteso l’opening a Parigi.
A livello economico, il 2016 è stato un anno in chiaroscuro, con vendite in aumento del 2,9% per 3,5 miliardi di dollari (circa 3,3 miliardi di euro), a fronte di un utile netto in calo del 2,8% per 218,1 milioni dollari (circa 197 milioni di euro). Laban commenta così: “Il 2017 è stato un anno molto buono, di crescita. E nel gruppo anche tutti gli altri brand stanno andando bene. Sono molto fiducioso per il futuro”.
Lo store di Urban Outfitters in Piazza San Babila a Milano