“Le banche possono aiutare tutto il processo di esportazione, facilitare l’export, fornire garanzie ai mercati esteri, gestire una tesoreria integrata, questo è quello che gli istituti di credito si devono impegnare a fare a supporto del settore della moda italiana”. Così ha ha detto Flavio Valeri, chief country officer Italy Deutsche Bank ai microfoni di PambiancoTv, ieri, durante il ventiduesimo Fashion & Luxury Summit Pambianco-Deutsche Bank. “Il settore della moda in Italia – ha spiegato Valeri – cresce di circa il 5%, in maniera molto sistematica e continuativa, e questo è un gran bene. Si tratta di un settore positivo, di traino, di leadership italiana nel mondo, quindi penso che ci darà grandi soddisfazioni”.
Tra le strategie di crescita delineate da Deutsche Bank ci sono quelle incentrate sul cambiamento dei modelli di distribuzione e consumo. “Si basano sul consumatore globe trotter, e quindi sul travel retail in primis, e il digitale che supera i confini geografici, fornendo un servizio personalizzato e rispondendo all’impulso del consumatore che diventa sempre più selettivo e decide di acquistare nei modi e nei tempi scelti da lui”, ha aggiunto Francesca Di Pasquantonio, head of global luxury research Deutsche Bank. Secondo la manager, il made in Italy, come tutto il settore lusso, si sta attrezzando per essere più presente sul canale digitale “con un’offerta sempre più soddisfacente dal punto di vista della proposta estetica e di quella concreta, cioè del servizio. Quello che dovrebbe succedere è un’evoluzione omnichannel, un’esperienza senza confini tra il negozio fisico e il negozio online. C’è ancora molto da fare. Le aziende italiane non sono indietro, forse alcune realtà della moda hanno inizialmente sottovalutato questo canale, ma hanno tutte le competenze e gli strumenti per chiudere questo divario”.