Turchia non vuole più essere riconosciuta come Paese imitatore, ma come terra ricca di creatività. Per questo, a the Micam, ha debuttato “8 designer for 8 brands”, un progetto di Ltb (Leather thurkish brands) volto a promuovere la pelleturca nel mondo. Al salone milanese si sono presentati otto stilisti rigorosamente turchi, anche se cittadini del mondo con curriculum internazionali, che si sono fatti portabandiera della creatività turca: sono Ahmet Baytar per Sergio Paganelli, Bora Aksuper Pegia, Elif Cığızoğlu per Poletto, Gamze Saraçoğlu per Attimo, Hatice Gökçe per Corrente,Mehtap Elaidi per Ridge, Studio Kaprol per Fertini e Zeynep Tosun per Inuovo.
Il “turkish effect” (“Meet the turkish effect”, così recitavano i cartelloni appesi fin da fuori la metropolitana di Rho Fiera) ha i volti giovani: come, per esempio, quello di Ahmet Baytar, che per la sua collezione si ispira ai cicli delle stagioni. ”Lavoro per diversi brand in Turchia, oltre ad avere una mia linea, che ho già presentato a Bread&Butter e Who is On Next: l’importante è proporre cose uniche, oltre che di qualità”, ha detto Baytar ai microfoni di PambiancoTV.
Mehtap Elaidi, designer oltre che membro del consiglio della Turkish Fashion Designers Association, è entusiasta: “Qui a theMicam vogliamo mostrarci al mondo per quello che siamo: un Paese che eccelle nella produzione di calzature da tempo e che ora può offrire un pacchetto completo di designer”.
I dati dell’industria turca della pelle confermano in effetti l’entusiasmo che si respirava agli stand di theMicam: occupa il secondo posto in Europa come Paese produttore (seguendo a ruota l’Italia) e il quarto a livello mondiale.