Lush ha aperto a Milano il suo negozio più grande d’Italia. Con 200 metri quadrati di superficie, il brand etico di cosmetici freschi e fatti a mano, porta nel capoluogo meneghino il profumo di Londra, ispirandosi nel design al flagship store di Oxford Street, il negozio più grande al mondo aperto ad aprile 2015. “Questo negozio – ha dichiarato a Pambianco TV Alessandro Andreanelli, amministratore delegato di Lush Italia – ha una grandezza 4 volte superiore alla media dei negozi Lush in Italia. E’ uno spazio multisensoriale e sostenibile che incarna il futuro di un brand che è stato capace di innovare l’industria della cosmesi con un’offerta di prodotti totalmente non convenzionali, rigorosamente freschi e autoconservanti”.
Nel nuovo store l’attenzione all’ambiente, che da sempre caratterizza Lush, è visibile già nell’organizzazione dell’ampio spazio di vendita progettato in nome della sostenibilità. Gli arredi del negozio sono realizzati a mano con legno di recupero proveniente da antichi fienili della Brianza e il pavimento è per la prima volta realizzato in resina naturale certificata. Anche il sistema illuminotecnico è pensato nel pieno rispetto dell’efficienza energetica con un impianto di illuminazione led.
Il negozio Lush di Piazza Duomo, il numero 36 in Italia, conferma il piano di sviluppo del brand su territorio italiano che punta all’apertura di punti vendita di maggiore superficie nei centri delle principali città italiane. “Il prossimo passo – ha proseguito il manager – sarà un nuovo megastore di 250 metri quadrati in via del Corso a Roma e in seguito ci sarà il restyling dei punti vendita all’interno dei centri commerciali I Gigli di Firenze e le Befane di Rimini. In seguito ci saranno due aperture in due importanti città, ma ancora non posso svelare nulla”.
L’Italia è il decimo mercato di Lush per fatturato. “Abbiamo appena chiuso l’anno fiscale 2015/16 al 30 giugno con vendite per 20 milioni di euro e puntiamo a chiudere l’esercizio 2016/17 con 24 milioni anche grazie ai nuovi store di Milano e Roma”, ha concluso l’AD.