Per Antinori è un momento decisamente positivo. Il gruppo fiorentino ha archiviato il 2018 con 213 milioni di ricavi, contro i 202 dell’esercizio precedente, solamente nella parte wine, a cui va aggiunta tutta la gestione della ristorazione che comunque, nella logica della società, è funzionale alla valorizzazione dei vini e soprattutto dei cosiddetti fine wines dove Antinori opera con alcune delle sue etichette-icona. Un mondo, quello dei vini d’alta gamma, riguardo al quale la presidente Albiera Antinori afferma: “È sempre più evidente che l’Italia riesce a crescere in valore, più che in quantità, e soprattutto nell’export. Significa che la strategia di realizzare vini sempre più caratterizzati, italiani, del territorio e di qualità si sta rivelando giusta. Ed è una strategia che noi abbiamo intrapreso ormai da anni”.
Intanto il gruppo tiene alti gli investimenti. “Siamo in moto perpetuo, sempre appresso a idee nuove”, precisa la presidente di Antinori. Ora, dopo aver concluso la costruzione della cantina del Bruciato, inizieranno i lavori per la realizzazione di una struttura dedicata a Guado al Tasso.