“In Alto Adige siamo condannati a produrre qualità”. Ad affermarlo, ai microfoni di Pambianco Tv Wine&Food, è Hans Terzer, enologo e winemaker di Cantina San Michele Appiano (Bolzano), in occasione della presentazione di Appius 2014, punta di diamante della produzione della cooperativa altoatesina, giunto alla quinta edizione confermando una formula basata su basse rese, età dei ceppi, selezione sceltissima dai vigneti anche in base all’esposizione e alla composizione dei terreni.
La sfida, per chi ricorda le caratteristiche dell’annata, era tutt’altro che facile. Il 2014 è stato un anno tremendo a livello climatico, con un’estate fredda e piovosa che ha spinto diverse aziende italiane a non uscire sul mercato con i loro vini migliori, eppure Appius è un grande prodotto. “I risultati sono stati eccellenti per chi ha lavorato bene in vigna – racconta Terzer – e se Appius questa volta non ha una struttura paragonabile al 2012 o al 2013, esprime eleganza e finezza paragonabile secondo me a qualche grande francese”.
La cantina di San Michele Appiano propone diverse linee di prodotto, dalla Classica alla Selezione fino alla Sanct Valentin e a The Wine Collection, per chiudere a livello di prestigio con Appius. L’azienda opera per il 70% nella produzione di vini da uve a bacca bianca e per il restante 30% da uve a bacca rossa. Il 20% della produzione, pari a 2,5 milioni di bottiglie, è destinata al mercato regionale, il 50% al mercato italiano e il restante 30% all’estero. “Siamo consapevoli che la nostra forza sta nei vini bianchi – sottolinea Terzer – e le nostre priorità sono quelle di migliorare il lavoro in vigna, ridurre la resa, chiedere un prezzo più alto per i nostri prodotti e riuscire a piazzarli nei mercati che ne riconoscono la qualità”.
L’azienda nata nel 1907 conta 340 soci, dispone di 385 ettari di vigneto e nel 2017 ha fatturato 22 milioni di euro.