Non c’è un’apertura del capitale in vista per Manolo Blahnik. Lo ha dichiarato il designer di scarpe a PambiancoTv senza possibilità di fraintendimenti: “Sono piccolo e rimarrò piccolo. Diventare più grosso? No no no, molti mi hanno chiesto, ma non mi importa tanto dei soldi”. Lo stilista spagnolo preferisce avere massima libertà creativa mantenendo la proprietà del suo marchio. Blahnik ha parlato durante la presentazione del table book ‘Manolo Blahnik, gesti fugaci e ossessioni’ (Rizzoli) allestita ieri presso la Rizzoli Galleria di Milano.
Lo stilista ha quindi affrontato la questione della distribuzione retail. Per il momento non sono previsti ulteriori flagship europei oltre a quelli di Londra, Madrid e Barcellona. Il designer, infatti, ritiene impersonali molti negozi delle strade del lusso, “bisogna trovare persone e posti giusti, questi negozi sono tutti uguali”. Ed è poco attratto dall’editoria online, “la pagina impressa è più bella rispetto all’iPad”. Blahnik ha nostalgia della manodopera artigianale specializzata e ammette di fare sempre più fatica a trovare professionisti del settore calzaturiero.
Durante il confronto con la giornalista Natalia Aspesi, il designer ha reso omaggio alla storica fashion editor Diana Vreeland e all’amica Anna Piaggi per averlo invogliato a intraprendere la sua carriera oltre 40 anni fa. Il rapporto di Blahnik con l’Italia è fortemente presente nel volume, come testimoniano i rimandi agli incontri con Luchino Visconti. Lamentando una certa perdita di spontaneità nella moda, lo shoe designer non ha nascosto l’ammirazione per Walter Albini, Gianni Versace, Gianfranco Ferré e la forza creativa del made in Italy. Ha ricordato le numerose collaborazioni cinematografiche, ultima delle quali quella con la registra Sofia Coppola per il film “Marie Antoinette”.
Riluttante all’uso del plateau, Blahnik preferisce disegnare scarpe con tacchi di 8 centimetri per garantire eleganza, ma anche comodità alle sue affezionate clienti. Che ieri erano in coda per farsi autografare una copia della monografia.