Boffi e De Padova crescono da soli. Intervistato a margine del secondo Design Summit, l’amministratore delegato Roberto Gavazzi svela a Pambianco Design le strategie a medio termine del gruppo. “La Borsa – sottolinea l’AD – è uno strumento interessante per sostenere la crescita, ma le dimensioni aziendali non ci consentono ancora di utilizzarlo”. E i fondi? “Se trovassimo dei partner finanziari strategici per un progetto di sviluppo, perché no? Finora però siamo stati in grado di fare da soli e credo che nel medio periodo continueremo su questa strada”.
Intanto cresce la rete monomarca Boffi, che comprende oggi 23 negozi di proprietà (tra cui il De Padova store di via Santa Cecilia a Milano) e 40 franchising. “Abbiamo inserito la collezione De Padova in molti nostri negozi (è già presente in 26 tra monomarca di proprietà e franchising, ndr) trovando interesse da parte di rivenditori che non erano collegati a Boffi nell’aprire nuove realtà De Padova. Questo perché è piaciuto molto il modo di presentare De Padova a Milano in via Santa Cecilia, proponendo un concept completo di ciò che una casa deve comprendere, dalla cucina al bagno all’arredo in generale. Sembrerebbe funzionare bene a livello internazionale”.
Boffi, De Padova e… arriverà un terzo marchio a potenziare l’offerta del gruppo nato dalle cucine e cresciuto in altri ambiti (bagni, armadi) fino ad acquisire il brand-icona dello stile d’arredamento della borghesia milanese? “Abbiamo sempre voglia di offrire qualcosa in più ai nostri potenziali clienti – conclude Gavazzi – tenendo conto anche delle prospettive di incremento del canale contract e in particolare nel continente asiatico, dove la clientela è orientata sempre più verso prodotti di design e di alto livello. Con De Padova abbiamo incrementato notevolmente l’offerta e pensiamo di poter ottenere incredibili risultati in termini di sviluppo, quindi per ora ci concentriamo su questo. Siamo però sempre attendi a ciò che ci circonda e valuteremo eventuali opportunità che si dovessero presentare, con grande attenzione ma senza necessità di dover fare qualcosa”.