Cartier ‘mostra i muscoli’ al Sihh, il Salone Internazionale dell’Alta Orologeria di Ginevra, dove, discostandosi dall’immagine di maison rivolta più a un pubblico femminile, ha lanciato il nuovo modello subacqueo Calibre de Cartier Diver. Il segnatempo, impermeabile fino a 300 metri, ha un design maschile e ‘strong’ e monta il movimento 1904 MC, prodotto in house. La maison francese ha investito per essere indipendente nella produzione orologiera, e oggi possiede due manifatture, una a La Chaux de Fonds per i movimenti, in cui lavorano oltre mille dipendenti, e una a Ginevra, per i modelli certificati dal Punzone. “Se Cartier – afferma al microfono di Pambianco Tv François Marc Sastre, DG Sud Est Europa del marchio ammiraglio di Richemont – è ‘il gioielliere dei re e il re dei gioiellieri’, come viene spesso definita, oggi vogliamo essere anche il ‘principe degli orologiai’. A questa edizione del Salone lanciamo ben cinque nuovi movimenti di manifattura, di cui uno con il Punzone di Ginevra, e 120 nuovi modelli”.
Cartier, dopo Rolex, è oggi per dimensioni il secondo marchio di orologeria mondiale. Non teme tuttavia il rallentamento del settore nel mercato cinese che, come spiega il manager, “vediamo come un’opportunità di crescita nella gioielleria, per cui siamo da sempre conosciuti, rispettati e molto apprezzati in Cina”.
Sul fronte distributivo, come per la maggior parte dei marchi del comparto, soprattutto nel mercato italiano la parola d’ordine è selettività. “In Italia – prosegue Sastre – abbiamo ridotto del 60% il numero di concessionari. Per contro, a fine 2013 abbiamo rinnovato il flagship store di via Montenapoleone e il prossimo marzo inaugureremo la nuova boutique di Venezia, dove abbiamo cambiato location. E i progetti non finiscono qui, ma per il momento non posso rivelare nulla”.