A settembre, i Borletti celebreranno il centenario dall’acquisizione di Dominio di Bagnoli, l’azienda agricola veneta su cui la famiglia milanese che fondò La Rinascente, oggi proprietaria di Grandi Stazioni, investì nel lontano 1917 assicurandosi la proprietà della secentesca villa Widmann con annessi terreni agricoli, entrando così nel mondo dell’agricoltura. Oggi la realtà di Bagnoli è in piena trasformazione soprattutto nel vino, uno dei tre business assieme ad allevamento bovino e produzione di energie alternative, su cui è stata avviata una politica di investimenti atti a trasformare l’antico vino da taglio della Bassa padovana in un prodotto di prestigio, con la denominazione Friularo, che nel 2011 ha ottenuto il riconoscimento di docg. “Gli investimenti sono sempre rilevanti – spiega a Pambianco Wine Giovanni Borletti – e valgono poco meno di un milione l’anno che, per un’azienda che ne fattura cinque, è sicuramente un dato importante”. Borletti sottolinea che il ribaltamento delle strategie nel wine è ormai allo stadio avanzato e che il Friularo a marchio Dominio di Bagnoli punta a conquistare i mercati esteri, dalla Cina al nord Europa.