È stata presentata nei giorni scorsi la Mostra del XXIII Compasso d’Oro, il prestigioso Premio al miglior design italiano. Una grande esposizione di oltre 400 prodotti, selezionati negli ultimi tre anni da ADI Design Index che sarà presentata al pubblico e alla Giuria Internazionale per l’assegnazione del Premio. La mostra sarà ospitata negli spazi delle ex Officine Ansaldo in via Bergognone messi a disposizione dal Comune di Milano. “Questa mostra – racconta a Pambiancodesign Luisa Bocchietto, presidente di ADI (Associazione per il Disegno Industriale) – rappresenta le selezioni a cura dell’ADI e dell’Osservatorio Permanente per il Design nel corso del triennio che si è appena concluso. Ogni anno vengono selezionati i prodotti che partecipano ad ADI Design Index, viene pubblicato un volume e sono candidati al Compasso d’Oro. Ogni tre anni una giuria internazionale si riunisce per assegnare i premi. Da due edizioni abbiamo deciso, anziché esporre i pezzi in un magazzino, di fare una grande mostra che racconti alla giuria ma anche al pubblico il meglio del design italiano negli ultimi tre anni”.
La Collezione Storica del Compasso d’Oro e la nuova sede ADI, con quella di altre associazioni, troveranno la propria casa permanente nell’ex area Enel, posta tra via Bramante e via Ceresio. “Il Comune di Milano ha dato ad ADI in diritto di superficie un pezzo di suolo milanese per 5 anni, si tratta di uno stabile di archeologia industriale che insiste su questa superficie”.
ADI festeggia quest’anno i suoi 60 anni di attività che ha visto come fil rouge la valorizzazione del design italiano. “Il Compasso d’Oro – ha proseguito Luisa Bocchietto – è un premio che viene dato al prodotto e il prodotto celebra il progettista e l’imprenditore che lo hanno creato. Per partecipare al premio almeno uno di loro, tra progettista e imprenditore, deve essere italiano. Per il 2015 vogliamo lanciare una speciale edizione del premio internazionale, senza rinunciare naturalmente alla componente italiano nel prgetto”.
La cadenza triennale del premio è il tratto distintivo, poiché la maggior parte delle premiazioni è annuale. “Essendo il design un valore che rimane nel tempo – ha affermato la presidente – il fatto che ci sia una piccola decantazione e si possano fare dei bilanci ogni tre anni è un elemento positivo”.
Guardando al futuro la presidente Bocchietto auspica per la promozione del design che tutti facciano sistema e che le aziende, gli imprenditori e i creativi siano supportati dalle istituzioni. “Gli investimenti di Cina, Corea e Olanda – conclude la Bocchietto – sono notevoli in questo settore, non dobbiamo essere da meno. Non si tratta di ricevere dei contributi a fondo perduto, ma piuttosto di fare azioni mirate in modo sistematico che promuovano il design italiano nel mondo. Per evitare che tutti pesi solo sulle aziende”.