L’Associazione Italiana Confindustria Alberghi, nata dalla fusione tra l’associazione delle catene alberghiere e quella delle strutture indipendenti, rappresenta una comunità di grandi e piccole imprese che hanno in comune il senso di progettualità e osservazione del mercato turistico e dei suoi cambiamenti. “Il nostro obiettivo è quello di accompagnare queste imprese facilitandone il percorso di crescita e sostenendole negli investimenti”, ha dichiarato Maria Carmela Colaiacovo, Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi in occasione del primo Pambianco Hotellerie Summit tenutosi lo scorso 8 marzo a Palazzo Mezzanotte.
Uno dei punti cruciali del settore riguarda il supporto a quelle imprese che “sono cresciute diventando da piccole a grandi aziende – ha aggiunto la presidente – e proprio per questo sono state penalizzate. Nel momento in cui il piccolo diventa grande non viene più aiutato e questo è un problema perché parliamo spesso di aziende famigliari che sono cresciute con grandi sforzi e si trovano a non poter usufruire di tante risorse. È una questione che va sicuramente rivista”.
Confindustria pensa anche all’estero. “Siamo vincenti nel momento in cui aiutiamo le nostre imprese nei loro bisogni e abbiamo capito che dovevamo andare a sostenerle nei loro investimenti cercando risorse nazionali e internazionali. Infatti, insieme a Cdp (Cassa Depositi e Prestiti) e Ice (Italian Trade & Investment Agency) abbiamo deciso di partecipare all’International Hotel Investment Forum creando link importanti per le imprese italiane per farle conoscere e far si che possano usufruire di questa opportunità”.
Per attrarre i capitali esteri è necessario avere in Italia dei partner “che aiutino i player internazionali ad entrare nel nostro Paese. Noi vogliamo mettere insieme l’operatore italiano e quello straniero ampliando la conoscenza del territorio e supportando le dinamiche di penetrazione del mercato”.
Ad attrarre questi capitali esteri, oltre in destinazioni classiche come Roma che “negli ultimi due anni ha visto 15 aperture di operatori di livello internazionale”, fioriscono anche destinazioni meno conosciute dando voce al fenomeno dell’undertourism. “Io, ad esempio, vengo dall’Umbria e vedo un cambiamento veloce nei confronti di questi territori con investimenti importantissimi, come già è successo in Puglia, Sicilia e in Costiera amalfitana. L’Italia sta riscuotendo molto successo”.
I numeri del 2022 sono stati “interessanti”, ma ci sono luci e ombre. “Abbiamo un Pnrr che ha dato al turismo italiano pochissime risorse”, conclude Colaiacovo. “La Spagna ha 25 miliardi di euro dedicati all’industria turistica, noi due. Sono dati che fanno riflettere, soprattutto perché il turismo nel 2022 ha mosso il Pil italiano”. La deadline per rivedere i numeri del Pnrr è il 30 aprile, quindi “abbiamo ancora poco tempo per cambiare le cose e io come presidente chiedo in maniera forte che vengano rivisti i numeri. Qualcosa va fatto”.