Quotato in borsa e parte della galassia Mahindra dal 2016, il Gruppo Pininfarina continua a essere tra gli emblemi dello stile italiano nel mondo, operando oggi nel transportation design, nel design industriale, nell’architettura e interior e nel design automobilistico.
“La direzione dell’azienda – racconta Giovanni de Niederhäusern, Senior Vice President Business Unit Architecture Pininfarina, dal palco di Palazzo Mezzanotte in occasione dell’8° Pambianco – Interni Design Summit – è quella di investire in ambiti non necessariamente legati all’auto, che è un mercato in forte trasformazione. Quindi quelle che fino a tre-quattro anni fa erano attività di corollario, oggi sempre di più stanno diventando centrali, al punto che nel giro di massimo due anni dovremmo arrivare, come architettura e prodotto, a 15 milioni di euro, che sul fatturato complessivo dell’azienda comincia a diventare rilevante”.
Un business sviluppato in prevalenza in Nord e Sud America, in diversi Paesi europei, tra cui la Spagna, l’Inghilterra e l’Italia, che, afferma de Niederhäusern, “non è il nostro mercato di riferimento, però resta il luogo dove trovare quell’attenzione al dettaglio e alla qualità che non c’è nel resto del mondo”, divenendo una sorta di “laboratorio di ricerca”, oltre a Middle East e Cina, che, prosegue, “è un mercato ancora chiuso, ma stiamo investendo molto nella crescita dall’interno”.
Quanto ai più recenti progetti, dal residenziale alla componente infrastrutturale e industriale, le realizzazioni di architettura e interior design di Pininfarina Architecture spaziano dalla Turchia, con la torre di controllo del nuovo aeroporto di Istanbul, agli Stati Uniti, dal Brasile, con i progetti residenziali di Cyrela, Vitra e Yachthouse, all’Italia, con lo Juventus Stadium di Torino. Esempi concreti di come la progettazione di un edificio stia diventando un tema sempre più complesso. “Una decina d’anni fa la tecnologia in un edificio valeva il 20-30% del costo di costruzione, oggi può valere anche il 50 per cento”, spiega de Niederhäusern, sottolineando che il brand è il “secondo al mondo per numero di edifici brandizzati, dopo Yoo”.
Bellezza, tecnologia e impatto sociale, oltre a quello ambientale considerato un pre-requisito, sono oggi i valori che guidano la divisione, impegnata a riposizionarsi come “un ‘brand with purpose’, perché – conclude de Niederhäusern – credo che il consumatore scelga un marchio per i suoi valori e non tanto per il prodotto o per i contenuti ad esso associati. Anche, ma vengono dopo”.