Non ha perso la sua naturale pacatezza e l’ottimismo Brunello Cucinelli, presidente dell’omonimo marchio di lusso, ospite venerdì scorso a Palazzo Mezzanotte al Convegno Pambianco-Intesa Sanpaolo. L’ottimismo del re del cashmere è dovuto in primis ai risultati della sua azienda, quotata da un anno a piazza Affari – che ha archiviato il 2012 con un fatturato di 279 milioni di euro a +15% e prevede di chiudere il 2013 con una crescita dei ricavi e un Ebitda a doppia cifra -, ma è rivolto anche all’Italia in generale.
Tema del convegno, infatti era l’interrogativo ‘Made in Italy senza Italy?’, alludendo alla necessità dell’export come leva di crescita per le aziende nostrane della moda e del lusso. “Non sono così sfiduciato – ha dichiarato l’imprenditore al microfono di Pambianco Tv -, la nostra Italia è sempre uno splendido Paese creativo, anche se ora è un po’ impaurito”. Cucinelli da sempre ha fatto una bandiera della valorizzazione del Belpaese e di Solomeo, il borgo in provincia di Perugia dove ha sede la griffe. “I ‘nuovi’ popoli – ha affermato, riferendosi ai consumatori dei mercati emergenti – sono affascinati dalla nostra cultura, le nostre bellezze, il nostro modo di lavorare, vivere e pensare. Per questo il territorio è la mia grande arma, ho un grande debito di gratitudine verso l’Italia e l’Umbria”.
L’imprenditore è anche paladino della ‘crescita garbata’ e del ‘profitto sostenibile’, nel rispetto dell’uomo e del territorio, secondo lui compatibili con la Borsa. “Sono molto contento che i grandi investitori internazionali abbiano apprezzato questo modo di fare impresa”, ha detto. E, sulla possibilità di replicare il ‘regalo di Natale’ fatto nel 2012 ai suoi dipendenti, con cui ha condiviso 5 milioni di utili derivanti dall’Ipo, ha risposto così: “L’anno scorso abbiamo fatto un dono che veniva dall’azienda privata, come riconoscimento della quotazione e di oltre 30 anni di lavoro insieme. Quest’anno, come sempre, immaginiamo che l’azienda possa fare la sua parte perchè è nei progetti”.