Jean-Charles de Castelbajac spinge Benetton verso nuove sfide. Ieri sera il designer francese ha svelato la prima collezione disegnata per il brand veneto attraverso una sfilata co-ed allestita in via Savona. Un doppio esordio per Benetton, che non aveva mai allestito un fashion show durante la fashion week milanese. “Quando sono arrivato da Benetton – ha spiegato a PambiancoTV il designer – mi sono detto ‘sono a casa’. Da Benetton tutto è possibile. Se progetto una lampada potrò vederla realizzata tra una settimana, se disegno una maglia sarà già disponibile in serata. Ho chiamato la collezione A/I 2019-20 ‘The Rainbow Machine’ perché è un omaggio alla forza industriale di Benetton, e siamo tutti ‘united’ per cambiare il mondo della moda rendendola bella e democratica”.
Jean-Charles de Castelbajac, dallo scorso autunno primo direttore artistico nella storia di Benetton, ha le idee chiare sul posizionamento del marchio: “La moda sta attraversando una situazione particolare, da una parte c’è il fast fashion, dall’altra l’alta moda. In mezzo c’è Benetton, che fa creatività con un prezzo giusto. Il progetto mi entusiasma perché c’è la possibilità di scrivere una bella storia”. Oltre all’inconfondibile stile personale, lo stilista ha introdotto anche una parziale formula ‘see now-buy now’: “Alcuni dei capi che sfilano sono già presenti in selezionate boutique. La nostra idea è quella di reinventare il sistema puntando sulla pertinenza del progetto ma anche sulla possibilità di offrire sempre nuovi prodotti negli store”.
Sebbene molti degli indumenti vengano prodotti tra Croazia, Ungheria e Tunisia, alcune capsule sono realizzate in Italia: “C’è un’idea di ritorno alla qualità, in azienda ci sono i macchinari, le sarte, l’esperienza, la storia. Mi sembra evidente che il mio progetto non potesse essere legato al sistema del fast fashion ma al savoir-faire di Benetton”, ha dichiarato de Castelbajac. Dopo un breve messaggio dedicato a Karl Lagerfeld, i modelli hanno percorso la passerella circondati da vere e proprie macchine per maglieria nella cornice di un set con enormi close-up di prodotto fotografati da Oliviero Toscani.
Il creativo ha poi sottolineato l’etica green dell’azienda veneta e la necessita di incrementare alcuni procedimenti: “Per il futuro l’ecologia e la sostenibilità sono essenziali. La moda non può continuare ad essere senza coscienza, senza memoria e senza generosità. La sostenibilità fa parte dei progetti imminenti dell’azienda e di Jean Charles de Castelbajac”. Lo stilista ha concluso facendo riferimento al rapporto speciale che lo lega a due figure chiave del marchio e al bisogno di incrementare la brand awareness nei millennials: “Luciano Benetton e Oliviero Toscani hanno costruito questa leggenda a cui mi sto accostando oggi, siamo tre moschettieri complementari per trasformare quest’azienda in una realtà moderna perché ha tutte le basi della modernità, comprese quelle digitali. Oggi ci affidiamo anche a un gruppo di influencer in grado di veicolare le nostre proposte alle nuove generazioni”.