“Le società della moda nei prossimi anni dovranno concentrarsi sull’ottimizzazione delle performance dei negozi aperti in passato e dovranno spingere l’acceleratore soprattutto sulla redditività, più che sulla conquista di fatturato”, ha sottolineato a Pambianco Tv Francesca Di Pasquantonio head of global luxury research di Deutsche Bank, durante il convegno organizzato da Pambianco Strategie di Impresa insieme alla banca tedesca.
Nell’ultimo decennio, l’industria dei beni di lusso ha visto una crescita senza precedenti. Solo negli ultimi 5 anni, la domanda è incrementata di 70 miliardi di euro, pari al 30% del totale. Questa ‘lussuosa passeggiata’ del settore è stata trainata da diversi elementi: dal fattore demografico (un nuovo e ricco bacino di acquirenti in Cina e nei mercati emergenti) alle scelte di prezzo e di mix merceologico, allo sviluppo della rete distributiva, soprattutto dei negozi monomarca, di cui il 40% è stato aperto nell’ultimo quinquennio.
“In termini di fatturato, l’Italia, con 17,2 miliardi di euro nel settore moda è il primo mercato in Europa davanti a Francia e Gran Bretagna, quarta al mondo dietro Usa, Giappone e Cina. Milano, in particolare – ha proseguito la manager – risulta settima al mondo davanti a Dubai e Mosca, dietro a New York, Tokyo, Pechino, Parigi, Londra e Seoul. Ma è prima al mondo per acquisto medio, scontrino medio di acquisto”.
Il tasso di crescita di apertura dei negozi ha superato quello della domanda negli ultimi 5 anni. “Ora è quindi necessario un ribilanciamento – ha continuato – con il rallentamento della crescita della rete distributiva, la cannibalizzazione derivante da nuove aperture si riduce e l’enfasi si sposta sull’ottimizzazione del rendimento dei negozi già esistenti”. La nuova parola magica diventa quindi produttività. “Da un approccio strategico poco differenziato e focalizzato sull’espansione della rete distributiva, l’attenzione del management deve spostarsi sull’implementazione di scelte strategiche volte al miglioramento della produttività, concentrandosi sul marchio, sulle strategie di marketing, su prezzo e su assortimento coerenti, sulla proattività nel Crm e sulla presenza sul canale online”, ha concluso Di Pasquantonio.