Lo stallo dei consumi interni ha pesato sui risultati di Eberhard Italia nel 2013, esercizio chiuso con una flessione di poco superiore al 10%, dovuta anche alla minore notorietà del marchio all’estero e dunque agli inferiori acquisti nel Belpaese da parte dei turisti, la cui spesa media per gioielli e orologi è di 2.600 euro contro i 170 euro degli italiani. Tuttavia, netti segnali di recupero sono arrivati nei primi due mesi del 2014, in cui il marchio ha messo a segno un +18 per cento. “È difficile fare previsioni, ma per il 2014 l’outlook è positivo”, ha dichiarato a Pambianco Tv Mario Peserico, AD di Eberhard Italia nonché presidente di Assorologi. “L’orologio a livello mondiale continua ad avere un appeal indiscusso. Speriamo che la frenata n Italia, dovuta anche a normative più restrittive che in altri Paesi europei che affossano acquisti degli italiani, sia contingente”.
Di recente, la filiale italiane della storica casa di La-Chaux-de-Fonds ha acquisito la distribuzione nello Stivale dei segnatempo di Victorinox Swiss Army, marchio per Peserico “dal forte potenziale”. “In un mercato dominato da grandi gruppi – ha spiegato – abbiamo voluto fare ‘massa critica’ per proporci ai concessionari. Eberhard produce orologi meccanici con prezzi tra i 1.500 e i 6.000 euro, quindi abbiamo deciso di coprire una fascia inferiore con un altro marchio. La scelta è ricaduta su Victorinox perché ha caratteristiche simili alle nostre: un rapporto qualità-prezzo corretto, un prodotto innovativo, un’azienda e un management indipendenti”.
A Baselworld, accanto a nuove estensioni delle quattro linee maschili e della femminile Gilda, Eberhard ha svelato una riedizione del Contograf, storico modello degli anni 60. “Il Contograf è il primo di una serie di rivisitazioni delle nostre ‘pietre miliari’ che lanceremo in futuro”, ha concluso l’AD.