Un segnale di allarme, lanciato da diversi anni ma che ora si fa sempre più urgente, è quello che Massimo Caputi ha sollevato durante il primo Pambianco Hotellerie Summit, che si è svolto mercoledì 8 marzo a Palazzo Mezzanotte a Milano. “Il mercato delle terme in Italia è fortemente frazionato – ha spiegato il presidente di Federterme-Confindustria e presidente di Terme di Saturnia – ed è assolutamente inderogabile una forma di consolidamento, come del resto è già successo in Francia dove il mercato è in mano a quattro grandi gruppi. L’Italia invece conta 300 complessi termali autorizzati dal ministero della Salute, i quali fanno capo a 290 proprietari. Il consolidamento invece permette il miglioramento della capacità gestionale, dei prodotti e del marketing”.
Caputi ha aggiunto la necessità di creare in Italia diverse tipologie di aggregazione che consentano di avere una visione europea del sistema della prevenzione, del benessere e della riabilitazione, e ha spiegato che questa sorta di ‘atomizzazione’ del sistema vale anche per il mercato alberghiero, dove l’80% dei posti letto italiani sono in mano a famiglie one-off., cioè proprietarie di un solo albergo, e questo non consente la creazione di una massa critica. Nel mondo invece non è così. In Francia, ad esempio, quattro grandi complessi possiedono, di fatto, l’80% del sistema termale francese. “In Italia, se continuiamo con questa modalità di business, tra dieci anni saremo stritolati dalle major mondiali, che invece hanno reti molto più diffuse, nonché meccanismi di fidelity card con milioni di associati”.
Un primo passo avanti verso la concentrazione è indubbiamente la nascita di Terme Italia, che fa capo a Feidos e che raggruppa Terme di Saturnia Natural Destination nella Maremma Toscana, Terme di Chianciano in Val d’Orcia, Monticello Spa & Fit in Brianza, Terme di Salice nel Pavese, una ‘parte’ di Terme di Salsomaggiore in provincia di Parma e altre strutture in fase di sviluppo. “Terme Italia – conclude Caputi – è nata per essere un punto di riferimento nel Belpaese e per competere sul mercato europeo, ma anche per offrire un prodotto omogeneo su tutto il territorio nazionale per quanto riguarda il benessere, la prevenzione e la riabilitazione, con uno standard di qualità alto”.