Trezzo sull’Adda, Milano e Firenze sono solo alcune delle località che ospitano le undici strutture ricettive, dieci di proprietà e una in gestione, a quattro e cinque stelle del gruppo Planetaria Hotels. “Speriamo di arrivare presto a dodici strutture e puntiamo senz’altro ad archiviare quest’anno a 50 milioni di euro, attraverso acquisizioni o crescita organica, e un ebitda a 35 per cento”, ha esordito Sofia Gioia Vedani, CEO di Planetaria Hotels, in occasione del primo Pambianco Hotellerie Summit che si è svolto lo scorso mercoledì 8 marzo a Piazza Affari a Milano. Nel 2022 il gruppo ha raggiunto 42 milioni di fatturato.
“Tante volte si parla di destinazioni leisure riferendosi a località al mare o in montagna. Tuttavia, pur avendo destinazioni soprattutto in città ritengo comunque di offrire già alberghi leisure. Ad esempio, Château Monfort è già una destinazione di questo tipo, quindi credo che la svolta non sia comprare o gestire hotel leisure ma offrire servizi per i tempo libero in strutture di proprietà, per diventare credibili quando apriremo alberghi al mare o in montagna”.
Riguardo all’espansione del portfolio di strutture “ne stiamo studiando alcune adatte a noi, ma non abbiamo fretta a livello di tempo perché non essendo sostenuti da un fondo o da un private equity, preferiamo trovare strutture che ci ‘assomiglino’ con il tempo giusto. Ne ho due o tre sott’occhio, vedremo quando sarà tempo di chiudere”.
A livello di organizzazione aziendale il gruppo punta tutto sulla decentralizzazione. “Crediamo nell’identità delle persone e nella loro capacità di dare un contributo, pertanto anche un ufficio centrale toglierebbe la possibilità di personalizzare un servizio o ad un fornitore locale di vendere il proprio vino”, conclude Vedani. “Sono convinta che togliere i direttori dalla loro operatività possa portarli a perdere il contatto con il cliente, per cui i general manager non lavorano in sede, anzi tutti i nostri direttori hanno ciascuno il proprio albergo da dirigere”.