Fiera di Vicenza vira verso la moda. Dall’8 all’11 maggio, in parziale sovrapposizione con Vicenzaoro Spring, andrà in scena Origin Passion and Beliefs, una piattaforma che mostra la ‘spina dorsale’ del mondo dell’accessorio fashion, che vedrà, da una parte, “le competenze dei cosiddetti ‘super fornitori’, cioè delle aziende del ben fatto”, ha spiegato il direttore generale Corrado Facco a PambiancoTv. Dall’altra, cento giovani designer selezionati in 38 Paesi nel mondo dalla piattaforma londinese di scouting internazionale Not Just a Label, che entreranno in contatto con “product manager, grandi maison e tutti coloro che sono in cerca di nuovi stimoli per la creatività del made in Italy”, ha concluso Facco.
Fiera di Vicenza sta attraversando un periodo di cambiamento profondo, che è iniziato alla fine del 2009 e che oggi sta dando i suoi frutti. Matteo Marzotto, presidente da pochi mesi, rappresenta un tassello di questo percorso, oltre che un pezzo della storia della realtà nata nel 1948 proprio su iniziativa del nonno Gaetano, il primo presidente.
In caldo ci sono “formule nuove – ha confermato Marzotto – in cui l’oro incontra il fashion”, e poi largo ad altri progetti, come il salone dedicato allo ‘slow living’ declinato in circa sette sezioni, dal food al benessere e, ancora, quello pensato per il turismo accessibile.
Ci sarà spazio per ospitare queste novità, perché dal 2010 sono stati investiti 45 milioni di euro per realizzare un nuovo padiglione di 15mila metri quadrati, che fa arrivare a 75mila i metri complessivi dell’area espositiva. Negli ultimi tre anni, la società ha registrato circa 4 milioni e 800mila euro di utili, mentre ha chiuso il bilancio 2012 con ricavi superiori a 31 milioni di euro (+4,6% rispetto al 2011) e oltre 1,8 milioni di utili.
Nel futuro della fiera, si intravede infine un ulteriore processo di internazionalizzazione, perché è un gruppo che rappresenta “il cuore di un territorio e che per trent’anni ha esportato il saper fare italiano – ha spiegato Marzotto a PambiancoTv – e vogliamo essere coerenti con questa dinamica”. Da qui, dopo le collaborazione con l’India, gli Usa, Hong Kong, l’Armenia e il Brasile, nasce il progetto (ancora in via di definizione) di una partnership con il Dubai World Trade Center, con l’obiettivo di “diventare un player rilevante anche a Dubai”, ha garantito il presidente.